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In occasione del webinar “Scudo Aerodinamico – Nuove tecnologie di supporto all’allenamento”, organizzato dall’Istituto di Scienza dello Sport del Coni, è stata presentata una nuova arma a disposizione dello sport italiano: si tratta di uno scudo, una sorta di laboratorio mobile composto da un carrello trainato da un’autovettura, che riduce drasticamente la resistenza aerodinamica all’avanzamento e consente agli atleti di correre dietro ad un’autovettura Toyota ibrida C-HR, partner del Coni, a parità di potenza erogata ma a velocità superiori a quelle di gara, incidendo sulla sovrastimolazione neuro muscolare. A illustrare lo scudo ed il suo utilizzo sono stati Dario Dalla Vedova e il professor Sandro Donati.
Lo scudo si rifà a un progetto ideato nel 1987 dal professor Antonio Dal Monte, Direttore scientifico e Capo del Dipartimento di Fisiologia e Biomeccanica dell’Istituto di Scienza dello Sport, il quale ha dichiarato di essere molto sorpreso dall’iniziativa: “Fa piacere che le cose che furono progettate tempo fa hanno ancora una vita. In bocca al lupo per quello che farete”.
“Negli ultimi 3 anni è stato fatto un grosso sforzo e ora ne godiamo i frutti. Questo scudo è qualcosa di già visto, ma è stato rispolverato secondo i canoni moderni. La nostra intenzione è quella di tornare ad essere dei supporti efficaci ed efficienti per le Federazioni”, ha spiegato Carlo Mornati, Segretario Generale del Coni e Responsabile della Preparazione Olimpica.
“Ho avuto la fortuna di aver lavorato con il professor Sandro Donati e il professor Antonio Dal Monte e di aver in parte iniziato ad utilizzare l’antesignano dello scudo odierno. È ovvio che esso può esaltare le qualità dei velocisti. È sicuramente un passo importate per riavvicinare l’atletica all’Istituto di Scienza dello Sport. Per Parigi 2024 avremo sicuramente un’arma in pià, forse già per Tokyo”, ha ricordato Stefano Mei.
“Si tratta di un “laboratorio in via di sviluppo. E’ l’inizio di un percorso che guarda anche oltre Tokyo”, ha detto il responsabile dell’Istituto Giampiero Pastore.
Marcell Jacobs, campione europeo nei 60 metri, ha svolto nei giorni scorsi dei test allo Stadio dei Marmi: “È stato fatto un lavoro veramente ottimo, io in primis ho corso in modo semplice, andando molto veloce”, ha rivelato. “Quando uno è al massimo della forma lavorare con lo scudo può dare tantissimi vantaggi, non senti il vento ma avverti un risucchio che ti spinge. Credo che sia un valore aggiunto, veramente utile e può servire molto a livello tecnico che di velocità. Timore del mezzo? Bisogna sincronizzarsi quando la macchina passa, ma quando sei all’interno molto più facile, ti stimola a cercare di raggiungerla”.
Nuove tecnologie al servizio dello sport italiano. È stato presentato oggi lo scudo aerodinamico, un dispositivo progettato e realizzato dall’Istituto di Scienza dello Sport del CONI e testato dagli atleti dell’@atleticaitalia. 🇮🇹
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— CONI (@Coninews) April 19, 2021
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