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“Ho rischiato di rompermi il ginocchio nel riscaldamento, perché allo stacco sono scivolato con il piede di 30-40 centimetri. Ho deciso comunque di fare dei salti in gara solo per tutti coloro che erano venuti a sostenermi, ma ho dovuto saltare con una rincorsa che utilizzavo quando avevo 17 anni (molto più lenta e controllata). Non è la prima volta che succede in Italia con piste sempre più vecchie e abbandonate a se stesse. Sono solamente contento non essermi fatto male“. Queste sono le recenti dichiarazioni di un amareggiato Gianmarco Tamberi, sesto al meeting di Trieste con 2.15 come miglior risultato. Nessun progresso, ma anzi un passo indietro rispetto alla prestazione della settimana precedente a Birmingham; il tutto, secondo il giudizio dell’oro olimpico a Tokyo, a causa delle condizioni quantomeno rivedibili della pedana triestina allo Stadio Grezar. Frustrazione per l’italiano delle Fiamme Oro, il quale non ha potuto mostrare le sue qualità sul palcoscenico familiare.
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