Dura solamente tre salti la finale di Fabrizio Donato nel triplo ai Mondiali indoor di Birmingham 2018. Serata storta per l’argento negli Europei al chiuso di Belgrado nel 2017: per il quarantunenne capitano azzurro anche qualche problemino di natura fisico come dimostra l’intervento sanitario dopo il secondo salto per un bendaggio alla caviglia sinistra. Dopo aver fatto registrare la misura di 15.96, due nulli sbarrano la strada al nostro portacolori nella finale poi vinta dall’americano Claye al termine di una gara entusiasmante: 17.43 per lui, argento al brasiliano Dos Santos che salta al penultimo tentativo 17.41 e scippa di un solo centimetro il secondo posto al portoghese Evora, che deve accontentarsi del bronzo.
STAFFETTA 4X400 IN FINALE – Qualificazione centrata dalla staffetta femminile formata da Raphaela Boaheng Lukudo, Ayomide Folorunso, Chiara Bazzoni e Maria Enrica Spacca: ultimo tempo utile per le azzurre, terze nella propria batteria con il tempo di 3:32.62, che vale anche il season best, dietro Gran Bretagna e Stati Uniti. Proprio quelle delle americane il miglior crono delle sei finaliste (3:30.54), di nuovo in pista domenica alle 17.30. Sfortunati nei 60 ostacoli Hassane Fofana a Paolo Dal Molin: per loro gara in fotocopia con il quinto tempo nella propria batteria a 7.81, primo crono degli esclusi anche tra i quattro ripescati.
LE ALTRE FINALI – Nel triplo femminile conferma l’oro outdoor la venezuelana Yulimar Rojas con il 14.63 fatto registrare al quinto salto. Spettacolare il neozelandese Tom Walsh nel lancio del peso, con il 22.31 che vale l’ottava misura di sempre. Negli 800 maschili la medaglia dal metallo più pregiato va al polacco Kszczot, doppietta statunitense invece per gli Stati Uniti nei 400 femminili con Okolo e Wimbley. Pronostici rispettati nei 60 metri con il trionfo di Coleman. Sul podio per l’America anche Baker con il bronzo, l’argento va invece al cinese Su. Nel salto con l’asta femminile vittoria e championship record per Morris che vola a 4.95 metri lasciandosi alle spalle Sidorova e Stefanidi.
