L’Italia accede nella finale della 4×100 femminile con tanto di record nazionale ai Mondiali di atletica leggera 2022, in corso di svolgimento ad Eugene, in Oregon. Le azzurre Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana fermano il cronometro sul tempo di 42.71 (11.44 Dosso, 10.14 Kaddari, 10.79 Bongiorni, 10.34 Fontana i parziali), migliorando di 13 centesimi il primato italiano di un anno fa, quando però furono le prime escluse dalla finale olimpica. Una sola indecisione nell’ultimo cambio, con Fontana che rallenta per ricevere il testimone da Bongiorni, che costa la qualificazione diretta. Il tempo però basta per accedere all’atto conclusivo, dove quelle da battere saranno le ragazze degli Usa, prime in 41.56 (miglior prestazione mondiale dell’anno), davanti a Spagna (42.61) e Nigeria (42.68). Da non considerare troppo il tempo della Giamaica, che senza le titolari si ferma a 42.37. La finale è in programma alle ore 4.30 italiane della notte tra sabato 23 e domenica 24 luglio.
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I RISULTATI DI VENERDI 22 LUGLIO
LE SPERANZE DI MEDAGLIA DELL’ITALIA
GLI ITALIANI IN GARA GIORNO PER GIORNO
Grande delusione invece per l’Italia della 4×100 maschile, che dopo lo strepitoso oro di Tokyo 2020 non riesce ad accedere in finale al Mondiale con una formazione rimaneggiata. L’assenza di Marcell Jacobs ha infatti costretto a cambiare anche l’ordine dei frazionisti e il tempo di 38.74 vale il decimo posto assoluto. Gli azzurri Lorenzo Patta (10.67 il parziale), Filippo Tortu (9.26), Fausto Desalu (9.63) e Chituru Ali (9.18) si fermano così in batteria. Anche qui, dominio Usa (37.87 con Coleman, Lyles, Hall, Bracy), davanti alla Francia (38.09). Fuori dalla finale anche Elena Bellò, che non riesce nell’impresa e si ferma al tredicesimo posto (2:00.34) nella semifinale degli 800 pagando qualcosa negli ultimi metri. Il terzo posto, valido per il ripescaggio con i tempi, se lo aggiudica la slovena Horvat, con un non impossibile 1:59.60. Athing Mu continua a risparmiare energie (miglior tempo con un 1:58.12 privo di ogni apparente sforzo), segno che in finale si prepara a qualcosa di molto, molto significativo.
RECORD DEL MONDO PER MCLAUGHING
Il vero spettacolo di giornata all’Hayward Field dell’Università dell’Oregon va in scena nella finale dei 400 ostacoli femminili. La padrona di casa Sydney McLaughlin trionfa con lo strepitoso crono di 50.68 (nuovo record del mondo), diventando così la prima donna nella storia a scendere sotto i 51 secondi. Argento per l’olandese Femke Bol (52.27), bronzo all’altra statunitense Dalilah Muhammad (53.13). Arriva finalmente il titolo iridato per Shaunae Miller-Uibo, che infrange il tabù dopo aver vinto due edizioni dei Giochi (Tokyo 2020 e Rio 2016) e aver collezionato tre podi mondiali. La bahamense chiude in 49.11, precedendo la dominicana Marileidy Paulino (49.60) e l’atleta delle Barbados Sada Williams (49.75).
Nel giavellotto femminile l’oro va all’australiana Kelsey-Lee Barber con 66,91 in una gara dominata. Grande lotta invece per il podio, che si definisce all’ultimo lancio: argento per la statunitense Winger (64,05), bronzo alla giapponese Kitaguchi (63,27). Nei 400 metri il titolo mondiale va allo statunitense Michael Norman, al primo grande successo internazionale della carriera con 44.29. Argento al grenadino Kirani James (44.48), bronzo al britannico Hudson-Smith (44.66).