Alla vigilia di un grande mercoledì per i Mondiali 2023 di atletica di Budapest, quattro azzurri hanno parlato in conferenza stampa a Casa Italia: si tratta di Filippo Tortu, Mattia Furlani, Claudio Stecchi e Nadia Battocletti. Il velocista italiano gareggerà nei 200 metri e dovrà vedersela in batteria con due rivali di spessore come lo statunitense Erriyon Knighton e il canadese Andre De Grasse: “Non vedo l’ora di scendere in pista. È il mio quarto Mondiale, ogni volta è una storia a sé, ma vivo sempre allo stesso modo la vigilia e sono molto convinto di poter fare bene, visto com’è andata l’ultima gara con 20.14 agli Assoluti di Molfetta, a quattro centesimi dal personale. Per andare in semifinale si dovrà correre già molto forte. Sono arrivato qui da qualche giorno, ho avuto modo di allenarmi nell’impianto di riscaldamento a fianco dello stadio, di respirare l’atmosfera vedendo quelli che ormai sono i miei ex avversari dei 100 metri. Comincia a salire l’adrenalina, dovrò essere bravo a portarla in campo”.
L’obiettivo di Tortu è molto chiaro, vuole centrare la finale: “Andare in finale, ma era così anche quando correvo in 20.61 un paio di mesi fa agli Europei a squadre. Punto anche a scendere sotto i 20 secondi, perché credo che potrebbe servire un crono intorno a 19.95 per la finale. Spero di trovarmi di fronte al problema di avere la batteria della 4×100 e la finale dei 200 metri nell’arco di un paio di ore, venerdì sera, e io darei la disponibilità in ogni caso, ma poi ovviamente si dovrà valutare in base a come andrà: anche con la 4×100 vogliamo andare in finale e provare a giocarcela. Per me il favorito è Lyles dopo aver vinto i 100 correndo fortissimo negli ultimi venti metri, ma anche Tebogo e Hughes hanno dimostrato di essere in gran forma. Penso che Knighton non si farà sfuggire una medaglia e io lo incontrerò già in batteria. I due Mondiali precedenti? Preferisco ricordare di essere entrato in finale nei 100 a Doha per un millesimo, mi piace meno essere uscito per tre millesimi nei 200 di Eugene”.
Anche Nadia Battocletti andrà a caccia della finale dei 5000 metri nel tardo pomeriggio di domani: “Mi sento bene e tutti gli allenamenti sono filati lisci, qui c’è un ottimo clima nella squadra e spero di continuare su questa scia. Cercavo il record italiano dei 5000 da un paio di anni, ma era più un pensiero che un obiettivo fisso. E sono soddisfatta anche per aver fatto una stagione in progressione, mi aspettavo di valere un crono intorno a 14:40 ma finché non lo fai, non ci credo. Spero che sarà una gara tattica, con i primi tre chilometri a ritmo da crociera, sui tre minuti ogni mille metri. Le nuove regole, che prevedono la qualificazione solo in base al piazzamento e non al crono, hanno cambiato un po’ le carte in tavola e allora le più forti si possono tenere le energie per gli ultimi giri. All’inizio mi vedrete nascosta, non mi metterò io a impostare il ritmo, ma poi spero di risalire“.
Prima partecipazione ai Mondiali per Mattia Furlani che, a diciotto anni, è il più giovane degli azzurri: “Ho trovato qui un’atmosfera veramente incredibile, è la mia prima esperienza nel mondo dei grandi e torno motivato dalla vittoria agli Europei under 20 di Gerusalemme dopo una super gara. Il fuoco dentro c’è sempre, entro in pedana carico. Non mi accontento di nulla, cercherò di dare il massimo per entrare in finale. In questa stagione sono arrivato fino a 8,44 ventoso al meeting di Savona: un salto enorme, con qualche rimpianto per il vento, mi auguro però di poterlo ripetere in futuro. L’atleta pericoloso è quello che non ha nulla da perdere. Entro in pedana come outsider, il mio obiettivo è andare lì per divertirmi, senza pressioni. Con Larissa Iapichino ci siamo parlati dopo la sua finale, ha fatto una gara di calibro mondiale chiusa al quinto posto e sono fiero di lei. Sicuramente potrò chiederle qualche consiglio su come spinge la pedana e su come è il vento e la sabbia”.
Nell’asta sarà protagonista Claudio Stecchi, allievo di Giuseppe Gibilisco, che nel 2003 conquistò una storica medaglia d’oro nella rassegna iridata: “Ogni giorno apprendo qualcosa da lui. Arrivo qui dopo un periodo di raduno in Sicilia e sono contento di essere stato accompagnato da Giuseppe in tutto il percorso, dai momenti difficili fino a quelli belli degli ultimi tempi. Oltre a essere l’anniversario del titolo mondiale di Parigi, quest’inverno ho pareggiato il record italiano indoor nello stesso giorno del suo primato del 2004: una bella sensazione. Credo che la medaglia si giocherà da 5,85 in su. La cosa buona è che sono qui nella migliore condizione possibile, la progressione dei risultati è stata buona. Ho visto la qualificazione dell’asta femminile, si capisce che la pedana è prestativa. In qualificazione partirò da 5,55 se tutto andrà come deve andare in riscaldamento”.