“Sono la campionessa italiana juniores ma non ho la cittadinanza e non posso andare agli Europei in Israele indossando la prestigiosa divisa azzurra”. Si sfoga così Baofa Mifri Veso, diciassettenne e grande promessa juniores di salto triplo, che domenica scorsa, ad Ancona, ha conquistato i campionati italiani di categoria con un ottimo 12,88, pur reduce da un infortunio. Sebbene sia nata e cresciuta in Italia, Baofa risulta una cittadina del Congo, Paese dove non è mai nemmeno stata. Studia in un istituto tecnico cittadino e si dedica anima e corpo all’atletica. Potrà diventare italiana soltanto l’8 dicembre prossimo, giorno in cui compirà 18 anni. Fino ad allora le porte delle competizioni internazionali – come ricorda Il Gazzettino, che ha raccolto l’appello – le saranno precluse. La Federazione italiana consente, infatti, di gareggiare nelle gare domestiche – e pure di fregiarsi del tricolore, riconoscendole risultati ed eventuali primati – ma in base alle norme della Word Athletics non può essere convocata per gli eventi internazionali. Ecco la contraddizione: alla campionessa italiana è vietato indossare la divisa della Nazionale. Una speranza è riposta nell’audizione che la sua società avrà nelle prossime ore con un rappresentante del governo: si vuole, infatti, capire a che punto è l’iter per la concessione della cittadinanza alla madre dell’atleta, la cui pratica è stata protocollata da tempo. Qualora arrivasse prima di agosto, anche Mifri, da figlia minorenne, acquisirebbe la cittadinanza italiana e potrebbe scendere in pista a Gerusalemme, nella sfida continentale giovanile. Un sogno che coltiva fin da quando era bambina: gareggiare e magari vincere vestita d’azzurro e poi salire sul podio intonando l’inno di Mameli.
Atletica, lo sfogo di Baofa Mifri Veso: “Sono campionessa italiana, ma non ho la cittadinanza”
Atletica - Foto Ballota - CC BY 3.0