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“Tutti sapevano quante doti fisiche io avessi – prosegue Jacobs –, ma non ero mai riuscito a trasformarle in pista. Il suo lavoro, importantissimo, mi ha permesso di raggiungere grandi risultati da subito. Lei dice sempre che è molto fortunata perché con me riesce a lavorare molto bene perché riesco ad apprendere subito quello che lei mi insegna. Credo che mente e corpo devono andare sulla stessa linea“. Jacobs ha poi raccontato di aver scoperto da piccolo la velocità: “Da bambino, quando correvo nel cortile di mio nonno, lui mi chiamava ‘motoretta’. Correvo sempre, non stavo mai fermo e correvo anche abbastanza veloce. Da lì è nata questa mia voglia di correre“.
Il doppio oro ai Giochi di Tokyo però non ha saziato il bresciano, che tornerà in gara nel 2022. “L’anno prossimo ci sono tanti appuntamenti importanti – spiega Jacobs –, dai Campionati del mondo al coperto, ai Campionati europei, ai Campionati del mondo. Quindi ci saranno tantissimi appuntamenti ed è un po’ per questo che ho deciso di fermarmi quest’anno, per concentrarmi bene sul prossimo anno“. Guardando un po’ più in là, la mette va alle Olimpiadi di Parigi 2024, dove l’azzurro si troverà nel difficile ma lusinghiero ruolo di campione in carica. “C’è un percorso importante – ha detto Jacobs -. Ci saranno due Campionati del mondo prima di arrivare a queste Olimpiadi. Sarà un percorso molto lungo, cercherò di riconfermarmi in questi appuntamenti e di arrivare a Parigi meglio di Tokyo“.
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