“La punizione dovrebbe riguardare la Federazione, non gli atleti“, si legge nella lettera, sottolineando come vietare la partecipazione degli atleti negativi ai test antidoping sarebbe una “grave violazione del principio sportivo e dei diritti degli atleti puliti. Privarci dell’opportunità di esibirci in competizioni internazionali è una punizione inaccettabile ed eccessiva, perché ci costringe ad assumerci la responsabilità per i misfatti di terzi“. Diversi atleti russi hanno si sono rivolti anche al presidente Vladimir Putin, esortandolo ad intervenire nella disputa tra World Athletics e RusAF.
Atletica, Isinbayeva a CIO e WA: “Punizione non dovrebbe riguardare atleti puliti”
Elena Isinbayeva - Londra 2012 - Tab59 CC BY-SA 2.0
Yelena Isinbayeva si è fatta portavoce di una lettera aperta al Comitato Olimpico Internazionale e alla World Athletics in vista della scadenza per il pagamento di metà della multa che la Federazione Russa di Atletica (RusAF) dovrà pagare alla stessa WA. La Russia, nel 2015, era stata infatti sospesa e multata dall’allora Iaaf, per lo scandalo del “doping di Stato”. La Russia dovrà pagare il 50% di questa multa (4,5 milioni di euro) entro l’1 luglio, altrimenti gli atleti russi non potranno essere ammessi alle competizioni, nemmeno sotto lo status di neutrali, concesso peraltro solamente a dieci di loro. La leggenda russa del salto con l’asta ha dunque deciso di intervenire pubblicando su Instagram la lettera, firmata anche dagli altri atleti “puliti”, in difesa proprio di coloro i quali sono estranei alle vicende legate al doping.