Tra record del mondo tentati, avvicinati, sognati. Tra sfide all’ultimo salto o lancio, fra speranze azzurre che riempiono cuore e mente, va in archivio la 37esima edizione del Golden Gala di Roma – Pietro Mennea, tappa italiana di Diamond League.
L’inizio ha visto subito in scena le atlete del getto del peso dove il successo è andato alla Gong con 19.56 nuovo SB, poi Bunch 18.95 e Carter 18.86.
Nel salto triplo è una gara fra titane della disciplina visto che va in scena il podio di Rio 2016. La spunta la venezuelana Rojas con un ottimo 14.84, dietro di lei Ibarguen (14.78) e Rypakova (14.64). Apprezzabile anche la prova dell’italiana Dariya Derkech che chiude 7° con 14.04, Londra dista soli 6 centimetri.
Dal salto triplo femminile al salto con l’asta sempre femminile: la greca Stefanidi non si fa sorprendere da Silva e si prende lo scettro con 4.85. Poi ci prova, perché tentar non costa nulla, per il record: 5.07 fallito in tutti i tentativi ma con cui ha iniziato a prendere confidenza.
Andando oltre protagoniste ancora le donne con il salto in alto. Lasitskene vince grazie al suo salto oltre i 2 metri, anche se poi non riesce a fare il suo record personale sbagliando 2.05, ma dimostrando di avere tutte le carte in regole per riuscirci quanto prima. Le italiane? Furlani si ferma a 1.88, Trost a 1.91 ma dà l’impressione di poter staccare il pass per Londra (1.94) nelle prossime uscite.
E’ il keniano Kipruto ad aggiudicarsi i 3000 siepi con il crono di 8.04.63 facendo così registrare la miglior prestazione mondiale dell’anno in un gara in cui ben tre italiani scendono sotto il muro degli 8.30: Bamoussa 8.22, Chiappinelli 8.27.34, Zoghlami 8.29.26.
Il lancio del giavellotto maschile è veramente una battaglia all’ultimo lancio perché la vittoria passa da qui: Rohler tira giù il connazionale Verret dal gradino più alto grazie ad un gigantesco 90.06 in chiusura di gara. Basta un 1.45.96 al polacco Kszczot per avere la meglio di 4 centesimi sul keniamo Bett ed aggiudicarsi la sfida. Nel giro di pista femminile, invece, ci pensa Hatings a mettere in riga tutte con un importante 50.52 stagional best. L’italiana Chigbolu non brilla ed è solo nona in 52.28.
Nei 110 hs maschili è Lorenzo Perini a tenere alto l’onore italiano e lo fa chiudendo 8° e sfiorando il personal best (13.65 contro 13.62) ma non può ovviamente nulla contro il velocissimo 13.13 di Merrit.
Altro record mondiale stagionale firmato dall’olandese Hassan che nei 1500 metri è pressoché perfetta: 3.56.22.
La bella e bionda Schippers fatica un po’ nei 100 metri ma con 10.99 strappa l’ennesimo successo, contratta Irene Siragusa che non va oltre un modesto 11.70.
Il momento più atteso dagli italiani ma non solo scocca alle 21.30 con le gara mschile dei 200 metri. De Grasse e Lemaitre le stelle, il piccolo Filippo Tortu che cerca di restare in scia: fantastico. Una curva corsa benissimo, un lanciato su cui accusa un po’ di fatica nel finale gli valgono la 4° posizione dietro i giganti ed il crono di 20.34. Il velocista azzurro nemmeno 19enne ha dimostrato di essere più di una speranza, ma guai a caricarlo di eccessive responsabilità.
Infine i 5000 femminili dove delude Dibaba ma non Obiri: 14.18.37, anche in questo caso Roma s’inchina alla miglior prestazione mondiale stagionale
Tante belle sfide illuminano l’Olimpico, a cui si aggiunge il sorriso di Gianmarco Tamberi pronto a rientrare in gara. Questa sera un altro passo verso Londra è stato fatto.