La UK Athletics è stata accusata di omicidio per la morte di Abdullah Hayayei, atleta paralimpico deceduto nel luglio del 2017 per un incidente in allenamento. A formulare l’accusa, come riporta la BBC, è stato il Crown Prosecution Service, che ha parlato di “omicidio colposo aziendale e reato alla salute e alla sicurezza sul lavoro”. Nel dettaglio, Hayayei si stava allenando presso il Newham Leisure Centre di Londra quando una gabbia di metallo gli è caduta in testa, provocandone la morte. Sotto accusa anche Keith Davies, all’epoca responsabile sportivo dei campionati mondiali, per “omicidio colposo per grave negligenza e reato alla salute e alla sicurezza sul lavoro”. Sia i responsabili della federazione che Davies dovranno comparire il prossimo 31 gennaio alla Westminster Magistrates’ Court.
Hayayei, biografia e ricostruzione incidente
Hayayei gareggiava per gli Emirati Arabi Uniti negli eventi F34 per quanto riguarda il lancio del peso, del disco e del giavellotto. Quella ai mondiali del 2017 sarebbe stata la sua seconda apparizione alla rassegna iridata dopo quella di Doha, in Qatar, nel 2015, quando ottenne un quinto posto nel disco e un ottavo nel getto. Nel 2016, l’atleta aveva preso parte anche alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, arrivando sesto nel giavellotto e settimo nel lancio del peso.
Il giorno dell’incidente, avvenuto quando Hayayei non aveva ancora compiuto 37 anni, insieme a lui c’erano anche due coach personali, non colpiti dalla struttura metallica. “Era ambizioso, voleva vincere medaglie per il suo Paese e per la sua famiglia – disse il vicepresidente del comitato paralimpico degli Emirati, Majid Rashed, su Abdullah, che ha lasciato cinque figli –. Aveva molti sogni. È un momento molto difficile per tutti i nostri atleti, erano molto vicini a lui”.