Finisce qui l’Europeo di atletica leggera di Amsterdam, competizione a meno di un mese dall’Olimpiade di Rio de Janeiro, ed ultimo grande appuntamento utile proprio alla qualificazione ai Giochi Olimpici. Ultima giornata di buone soddisfazioni per i colori azzurri, soprattutto grazie a Gianmarco Tamberi nell’alto, Libania Grenot con la 4×400 e quasi anche alla Folorunso nei 400hs.
Riassunto della giornata in collaborazione con Giulio Gasparin.
Innanzitutto, ecco cosa è successo al mattino, quando si sono svolte le due mezze maratone. Arrivate ben due medaglie per i colori azzurri: un argento per Veronica Inglese ed un bronzo per Daniele Meucci.
http://www.sportface.it/atletica/atletica-europeo-amsterdam-2016-veronica-inglese-argento-mezza-maratona/57345
http://www.sportface.it/atletica/atletica-europeo-amsterdam-2016-mezza-maratona-bronzo-daniele-meucci/57351
La prima gara del pomeriggio è stata quella dei 400hs al femminile, che solo per pochissimo non hanno riservato una sorprendente medaglia per i colori azzurri.
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Seconda medaglia d’oro di giornata finisce nelle mani della Germania, che così ottiene il quarto oro del suo Europeo grazie ai 3000 siepi al femminile. Il primo posto è Gesa-Felicitas Krause, che si porta in testa alla gara fin dall’inizio, senza più cedere la posizione. Per lei anche la migliore prestazione europea dell’anno, nonché suo personale, con 9:18.85. Storica invece la medaglia d’argento: è la prima medaglia a questo livello per l’Albania, che grazie a Luiza Gega muove il medagliere per la prima volta nella sua storia. L’albanese resta attaccata alla tedesca fin dall’inizio e cede solo nell’ulitimo giro, ottenendo comunque un grande 9:28.52, primato personale e nazionale. Chiude il podio la turca Kaya con 9:35.05.
Gara dei 1500m giocatasi poi solo nell’ultimo giro, con le ragazze che si sono studiate a lungo, sicché il tempo con cui ha vinto la polacca Angelika Cichocka è stato un modesto 4.33.00. La polacca ha dato vita ad uno sprint finale in cui non ha lasciato speranza alle avversarie, forte della sua esperienza sugli 800. Seconda la favorita Sifan Hassan e terza l’irlandese Ciara Mageean, che ha portato la prima medaglia di questa competizione al suo paese. 11a Margherita Magnani che ha detto di non digerire questo tipo di ritmo gara, lei che è più specialista delle gare a ritmo più sostenuto.
Niente da fare poi per l’Italia nelle due staffette 4×100.
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Una delle gare più lunghe del programma sono i 5.000m al maschile, dove per l’Italia ci sono sia Jamel Chatbi che Yemaneberhan Crippa. Gara molto tattica all’inizio e non solo, con tutti gli atleti a punzecchiarsi con brevi allunghi ed a studiarsi a vicenda. La gara inizia praticamente a 900 metri dal traguardo, quando tutto il gruppone accelera. Resta nelle parti alte Chatbi, mentre nulla da fare per Crippa. All’inizio dell’ultimo giro sfila indietro anche Chatbi ed i due azzurri finiscono fuori dalla gara per le medaglie. Davanti è invece una volata pazzesca, che coinvolge 5 atleti che terminano in 9 centesimi! Vince lo spagnolo Fifa davanti al connazionali Mechaal (con lo stesso tempo) ed al tedesco Ringer (con lo stesso tempo!): 13:40.85 per tutti! Quarto Ingebrigsten ad un centesimo. Crippa ottavo e Chatbi 11esimo.
Niente da fare in seguito negli 800m per Giordano Benedetti, che non è mai stato della partita nella gara vinta dal favoritissimo polacco Adam Kszczot in 1:45.18. La gara è stata al solito tirata dall’arrembante olandese Thijmen Kupers, ma questa volta non è andata a buon fine per lui, tanto che ha fatto il favore dei due polacchi, poi primo e secondo. Errore tattico per uno dei favoriti, Amel Tuka, rimasto troppo indietro e poi incapace di tornare nella lotta per le medaglie nello sprint finale. Con queste medaglie, la Polonia schizza in testa al medagliere. Le parole di Giordano: “Sono felice perché mi ci voleva una bella finale, però avrei voluto correre più forte, ma alla fine ho dato tutto ed è quello che potevo fare“.
La migliore soddisfazione azzurra è arrivata da chi si aspettava di più: Gianmarco Tamberi ha vinto l’oro!
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A conferma della testa del medagliere per la Polonia, sono poi arrivati anche un oro ed un bronzo nel lancio del martello. Gara vinta dal favoritissimo Pawel Fajdek con 80.93m, davanti al bielorusso Ivan Thikon ed all’altro polacco Wojciech Nowicki. Solo 11esimo Marco Lingua con 70.00m, che si è così espresso: “Sono proprio giù di morale, quest’anno ho gareggiato pochissimo. Io poi mi alleno a casa da solo, in una pedana senza gabbia. Così non va bene. Spero che la Federazione faccia qualcosa e mi dia anche la possibilità di andare a qualificarmi per Rio. Io mi sono fatto i turni di notte fino a maggio e sono ora qui a gareggiare perché sono in ferie, ho fatto una miriade di sacrifici con mia moglie, spero si faccia qualcosa”.
Gara di getto del peso giocatasi a misure importanti e contese su pochi centimetri: ad uscirne vincitore è stato il tedesco David Storl, capace di spingersi alla miglior prestazione continentale stagionale con 21.31m. Il tedesco si è messo davanti al polacco Michal Haratyk a 21.19m. Terzo posto ed ennesima medaglia in questa ultima giornata per il portogallo, che ha piazzato Tsanko Arnaudov al terzo posto.
Una piccola delusione è arrivata invece dal salto triplo femminile. Dopo dei buoni salti di riscaldamento, l’azzurra Dariya Derkach ha piazzato un primo salto molto rigido, forse anche memore del seppur ottimo nullo con cui aveva iniziato la qualificazione di ieri. Anche non aiutata da un metro di vento contrario, unica nella prima serie ad averne trovato così tanto. La misura di 13.89m non dava la sicurezza dell’accesso ai tre salti di finale, ma il secondo salto, seppur nullo, ha mostrato che l’azzurra non doveva accontentarsi solo di un piazzamento tra le prime 8. L’hop-step-jump proposto dalla Derkach al secondo tentativo, nullo di 3cm, valeva ben più di 14.50, misura con cui ad oggi si è andati ad una medaglia a livello europeo. Il terzo ed ultimo salto, dell’italiana di origine ucraina, non è stato altrettanto buono, a causa di una serie di passi troppo tagliati in ingresso e che hanno rallentato l’azione e quindi, contrariamente al salto precedente, è risultato in uno step corto ed un jump finale troppo lento per poter andare lontano. “Poteva andare meglio perché mi sentivo benino: il primo ho trovato vento, il secondo nullo ed il terzo non capisco perché è andato così, dovrò analizzare la cosa. Ora vado a parlare con papà/coach e ci metteremo a lavorare per togliere gli errori e migliorarci ancora,” ha detto la ragazza italo-ucraina. “I due capitani sono stati grandissimi, meglio così non potevano fare: Gianmarco è stato un grande, è un giovane ma è già un capitano”. La gara poi è andata in un finale incredibile alla portoghese Patricia Mamona, che all’ultimo salto ha trovato il record personale e nazionale di Portogallo a 14.58 sopraffando così l’Israeliana Hanna Minenko, che aveva già temuto di uscire di gara quando dopo i primi due salti era ancora senza misura. A completare il podio la greca Paraskevi Papahristou, che anche lei all’ultimo salto è riuscita ad assicurarsi una medaglia con la misura di 14.47m.
Infine, un po’ a sorpresa e grazie ad una Grenot nuovamente immensa, è arrivato anche un bronzo per l’Italia, nella 4×400 femminile.
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Questo, infine, il medagliere finale aggiornato, dove l’Italia occupa un’ottima 8a posizione. In testa, un po’ a sorpresa, la Polonia.
http://www.sportface.it/atletica/atletica-europeo-amsterdam-medagliere/55150