L’Italia centra l’accesso in finale nella 4×100 maschile agli Europei di atletica in svolgimento a Monaco. Anzi no. Il quartetto azzurro composto da Lorenzo Patta, Wanderson Polanco, Matteo Melluzzo e Chituru Ali ha chiuso al quinto posto la propria batteria ma è stato ripescato con il crono di 39″02, settimo crono complessivo. Ma incredibilmente la Turchia ha avanzato una protesta per un danneggiamento ricevuto nel corso di un cambio della 4×100 maschile. La protesta è stata accolta dal Video referee, e per questo ai turchi è stato accordato di correre da soli facendo segnare il tempo di 38.98, quattro centesimi in meno dell’Italia ed escludendo dunque i campioni olimpici dall’atto finale
Il tutto anche per il forfait dell’ultimo minuto di Marcell Jacobs. L’olimpionico è stato sostituito da Wanderson Polanco. La decisione è maturata nel corso del riscaldamento, al quale il neo campione europeo sui 100 metri ha preso parte. Polanco ha completato il quartetto con Lorenzo Patta (a questo punto unico superstite della gloriosa spedizione di Tokyo), Matteo Melluzzo e Chituru Ali.
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“La finale era l’obiettivo minimo, ci siamo trovati in una brutta situazione avendo dovuto cambiare uno staffettista all’ultimo Polanco è stato bravissimo, ora dobbiamo pensare alla finale e sarà tutta un’altra gara. Paura di restare fuori? Ero convinto fossimo fuori, ma vista la situazione siamo felici”. Così a Raisport Lorenzo Patta, primo frazionista azzurro della 4×100 maschile che con il settimo tempo ha conquistato la finale degli Europei di Monaco. “Jacobs? Ci ha provato fino all’ultimo, abbiamo provato qualche cambio prima del riscaldamento ma all’ultimo momento ha dato forfait, non so quale sia il tipo di problema. Chiunque correrà noi in finale cercheremo di dare il massimo”, ha aggiunto.
“Ho saputo stamattina che avrei fatto la staffetta. Abbiamo commesso degli errori, io in primis, ma l’importante era la finale”, ha spiegato il secondo frazionista azzurro Hillary Wanderson Polanco Rijo. Per Matteo Melluzzo il cambio con Chituru “è venuto un po’ lungo ma siamo comunque dentro, meglio così”.
Buone notizie dalla staffetta femminile. Il quartetto azzurro, composto da Zaynab Dosso, Gloria Hooper, Anna Bongiorni e Alessia Pavese, ha chiuso la prima semifinale odierna in terza posizione, col tempo di 43″28, ottenendo il pass diretto per l’atto conclusivo.
Elena Vallortigara si è qualificata per la finale di salto in alto agli Europei di Monaco. All’azzurra, bronzo ai Mondiali di Eugene, è stato sufficiente superare 1.87 metri per ottenere il pass. Niente da fare invece Erika Furlani che ha saltato 1.78 al primo tentativo ma poi ha sbagliato tre volte 1.83. “Non sono contentissima di come è andata questa mattina. Ho fatto fatica a svegliarmi ed ero molto tesa. Il primo salto l’ho mollato. Poi sono andata liscia. Ero più tranquilla rispetto ai Mondiali di Eugene ma è sempre una qualificazione e può succedere di tutto, gareggiare con una pista bagna non è mai semplicissimo ma sapevo quello che dovevo fare”. Così Elena Vallortigara, a Raisport dopo la qualificazione alla finale nell’alto agli Europei di Monaco. “Nonostante abbia iniziato con molta tensione sono riuscita a focalizzarmi e fare le cose nel miglior modo possibile. Se ripenso a Berlino 2018, mi sembra un altro mondo. Dopo Eugene credo di più in me. Domenica è un nuovo giorno e con un orario più facile da gestire e non vedo l’ora di gareggiare in finale”, ha spiegato. “Non mi sono ancora del tutto goduta la medaglia iridata, la stagione è ancora lunga, non mi sono lasciata molto andare, se lasciavo spazio ai festeggiamenti avrei perso il focus ed energie per chiudere bene la stagione”, ha concluso.
Niente da fare per Elena Bellò nella semifinale degli 800 metri femminili. L’azzurra non trova lo spunto nel momento decisivo ed è sesta nella sua semifinale in 2:01.67, a mezzo secondo dal terzo posto che le avrebbe dato la qualificazione. “E’ stata una stagione lunga e di crescita, questo ero un obiettivo molto grande e non mi era mai capitato di essere così competitiva, devo crescere dal punto di vista tattico -ha dichiarato l’azzurra a Raisport – Quest’anno in gare molte tirate in Diamond League ho saputo dire la mia, manca ancora questo tipo di crescita. Se riuscirò a migliorare questo aspetto riuscirò ad arrivare dove voglio”.
L’Italia conquista la finale anche nella 4x400m maschile. Il quartetto composto da Lorenzo Benati, Vladimir Aceti, Brayan Lopez e Pietro Pivotto, ha chiuso con il tempo di 3’02″60 chiudendo al quarto posto la propria semifinale vinta dalla Repubblica Ceca davanti a Francia e Gran Bretagna.
Niente finale per le azzurre della 4×400 che a conti fatti sono le prime delle escluse. Il crono di 3:28.14 è anche migliore rispetto alla batteria di Eugene (3:28.72) dove l’Italia si era guadagnata un posto tra le prime otto ai Mondiali, ma stavolta non è sufficiente. Al traguardo sesta posizione provvisoria per la squadra formata da Anna Polinari (parziale di 52.59), Raphaela Lukudo (52.40, con Ayo Folorunso a riposo in vista della finale dei 400hs), Virginia Troiani (52.19) e Alice Mangione (50.96). Dopo la squalifica della Repubblica Ceca, che era stata quarta in 3:26.71, il team italiano diventa quinto e perciò nel riepilogo dei tempi chiude a 22 centesimi dalla “q” al nono posto.