
Mattia Furlani - Foto Francesca Grana/FIDAL
Mattia Furlani ha vinto la medaglia d’argento agli Europei indoor 2025 di Apeldoorn, in Olanda. Primo podio per l’Italia in questa manifestazione continentale, con il ventenne di Rieti che si è fermato a 8.12 metri in una finale giocata sul filo dei centimetri. Un risultato che sicuramente non soddisfa Furlani, che ha “litigato” per tutta la gara con l’asse di battuta. Tra alcuni nulli per un’inezia e spazi generosamente concessi al momento dello stacco, il bronzo olimpico di Parigi 2024 ha dimostrato di avere in canna ben altre misure. Alla fine l’oro va al bulgaro Bozhidar Sarâboyukov, che all’ultimo salto piazza il balzo da 8.13 con cui beffa Furlani per un centimetro. Medaglia di bronzo per lo spagnolo Lester Lescay, che salta 8.12 come l’azzurro ma finisce terzo per una peggior seconda misura.
Finale condizionata anche dai problemi fisici dei partecipanti, con il portoghese Baldé costretto a rinunciare ad alcuni tentativi e lo spagnolo Guerra che probabilmente si strappa in occasione del suo ultimo salto apparendo molto dolorante all’altezza del bicipite femorale sinistro. Il tutto porta anche a un’interruzione della gara di qualche minuto nel suo momento clou, con i sanitari costretti a intervenire utilizzando la barella.
IL RECAP DELLA MATTINATA: IAPICHINO E DIAZ IN FINALE, FUORI SIMONELLI
Finale dai contenuti tecnici piuttosto modesti nel salto triplo femminile, dove la tensione e i salti nulli la fanno per gran parte da padroni. Alla fine però la spagnola Ana Peleteiro-Compaoré riesce a piazzare un balzo da 14.37 metri al quinto e penultimo tentativo per assicurarsi con margine la medaglia d’oro. Sul podio con l’iberica la rumena Diana Ana Maria Ion, che all’ultimo salto firma il primato personale in 14.31, e la finlandese Senni Salminen che si prende il bronzo con la misura di 13.99. Giallo però intorno al salto della slovena Neja Filipic, che con il quinto tentativo fa registrare una misura apparsa a tutti decisamente superiore ai 13.39 messi a referto dalla giuria.
Serata di finali anche per le due gare dei 1500 metri. Al femminile la medaglia d’oro per la francese Agathe Guillemot, che con un gran allungo nell’ultimo giro brucia tutte le avversarie precedendo la portoghese Salomé Afonso e la britannica Revee Walcott-Nolan. Quest’ultima precede al fotofinish la connazionale e grande favorita della vigilia Georgia Hunter Bell, che dopo aver trascorso gran parte della gara in testa crolla proprio negli ultimi cento metri. Tra gli uomini invece non fallisce Jakob Ingebrigtsen: il fuoriclasse norvegese vince l’oro senza strafare in 3’36″56 davanti al francese Azeddine Habz e al portoghese Isaac Nader.

, Turkey, March 05, 2023, Athletics Internationals
ATHLETICS – EUROPEAN INDOOR CHAMPIONSHIPS
Image shows:
Jakob Ingebrigtsen of Norway Gold medal, 3000m Men during the European Athletics Indoor Championships 2023 on March 5, 2023 at Atakoy Arena in Istanbul, Turkey
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Da applausi invece la prova di Alice Mangione nella seconda semifinale dei 400 metri femminili. La siciliana ha infatti letto alla perfezione la situazione tattica, sfruttando un fulmineo rettilineo conclusivo per acciuffare il terzo posto utile per la qualificazione in finale. L’azzurra ha fermato il cronometro in 52″67, ma quel che conta è essere tra le migliori sei di questi Europei. Grande favorita per l’oro è la padrona di casa Lieke Klaver, apparsa totalmente in controllo con il tempo di 51″15. Le semifinali maschili, orfane dell’azzurro Sito eliminato in batteria, confermano invece la supremazia dell’ungherese Molnar che si impone in 45″49 destando una grande impressione in vista della finale che assegnerà le medaglie.
Grande sorpresa nella qualificazione del salto con l’asta maschile, dove il turco Ersu Sasma esce addirittura sbagliando a 5.45 dopo aver saltato nelle scorse settimane anche 5.90. Le sue ambizioni da medaglia sfumano così all’improvviso, per una finale che invece vedrà al via anche l’eterno Renaud Lavillenie. Il 38enne francese, campione olimpico a Londra 2012, non brilla e si qualifica per il rotto della cuffia dopo i tre errori a 5.75. Il veterano transalpino ha però saltato 5.91 pochi giorni fa a Clermont-Ferrand, quando Duplantis (assente ad Apeldoorn) ha firmato l’ennesimo record del mondo. Tra i favoriti non tradisce il greco Karalis, che in Francia aveva infranto la barriera dei sei metri.
La serata si è chiusa con le finali dei 60 ostacoli, che al femminile hanno visto il grandissimo record europeo della svizzera Ditaji Kambundji in 7’67”. Argento per l’olandese Nadine Visser che in 7’72” firma il nuovo record nazionale, mentre il bronzo va alla polacca Pia Skrzyszowska che corre in 7’83” per una finale dal livello davvero altissimo. La finale maschile invece ha premiato il polacco Jakub Szymanski in 7’43”, con la medaglia d’argento andata al francese Wilhem Belocian in 7’45” e il bronzo all’altro transalpino Just Kwaou-Mathey in 7’50”. Beffa doppia per Lorenzo Simonelli: l’azzurro era il primo degli esclusi dopo le semifinali della mattina e lo spagnolo Llopis ha rinunciato alla finale quando però era troppo tardi per far subentrare un sostituto.