
Andy Diaz - Foto Grana/FIDAL
Larissa Iapichino in finale nel salto in lungo agli Europei Indoor di Apeldoorn (Olanda). L’azzurra si qualifica direttamente grazie al 6.76 trovato al secondo tentativo, buono per giocarsi le medaglie nella finale di domani sera (ore 20.29). Iapichino ha aperto a 6.53 e si è ritrovata piuttosto indietro con in testa la svizzera Kalin (6.77) seguita dalla tedesca Mihambo (6.68) e dalla serba Gardasevic (6.67). Importante trovare subito la misura minima (fissata a 6.65) per la qualificazione all’ultimo atto a cui prenderanno parte, oltre alle già citate Kalin, Mihambo e Gardasevic, l’olandese Hondema (con season best di 6.70), la tedesca Assani (6.62), la spagnola Diame (6.59) e la bulgara Mitkova (6.59). “Oggi era importante conoscere la pedana. Sono felice di essermi riuscita a qualificare perché la tensione è sempre alta e si salti sono solo tre. Bisogna essere consci dei propri mezzi. Mi aspettavo una gara combattuta. Il salto in lungo europeo è ricco di talenti, in finale sarà tutto molto equilibrato. Sono contenta di essere riuscita a completare due salti e due rincorse complete”, le parole di Iapichino ai microfoni di Sky Sport.
Tanta attesa, sempre restando ai salti, c’era anche nei confronti di Andy Diaz ed Andrea Dallavalle, quest’ultimo in splendida forma nelle ultime settimane. Ad entrambi è bastato un solo salto per conquistare l’accesso all’atto conclusivo del triplo: 16.74 la misura conquistata dal bronzo olimpico di Parigi, mentre Dallavalle ha fatto anche meglio chiudendo a 16.87. Nulla da fare per Simone Biasutti, fuori con il 15.90 del primo tentativo.
Simonelli fuori nei 60h
Nei 60 ostacoli un Lorenzo Simonelli in ritardo di condizione sfiora soltanto la finale, rimanendo fuori per due centesimi dal ripescaggio con il 7.60 odierno. “Ho avuto infortunio al femorale che ha interessato anche il tendine, sono stato fermo due/tre mesi. Ho ripreso ad allenarmi lunedì, quindi la condizione era quella che era. Certo, mi sarebbe piaciuto conquistare l’accesso in finale, ma sono soddisfatto così. Un’ottima prima parte di gara, ora in queste settimane devo lavorare sulla resistenza per gli ultimi ostacoli”, ha dichiarato ai microfoni Rai. Al femminile fuori Elisa Di Lazzaro con il suo 8.05, identico a quello del primo turno. Out anche Giada Carmassi in 8.04.

Tecuceanu e Coiro in semifinale negli 800
Catalin Tecuceanu accede alle semifinali senza spremersi più di tanto. 1’48″10 il crono dell’azzurro, che termina al secondo posto nella rispettiva batteria (1’48″07 per Bloudek) e si qualifica con l’ottavo tempo complessivo. Marce basse per Tecuceanu, che in semifinale dovrà alzare i giri per entrare nei migliori otto. Fuori l’esordiente Giovanni Lazzaro, che chiude in 1’47″72 la sua prova. Primo tempo per lo spagnolo Canales (1’45″93). Si salva anche Eloisa Coiro. Grande rimonta nei secondi 400 metri per la 24enne romana, che taglia il traguardo in 2’04″09 dietro alla polacca Sarna (2’03″91) nella quinta batteria. Miglior tempo per la svizzera Werro (2’00″92).

Nelle altre gare
Luca Sito fuori nei 400 conclude quarto nella sua batteria con il tempo di 46″67 dietro al portoghese Coelho (season best 46″01), al norvegese Ingvaldsen (season best 46″16) e all’olandese Omalia (46″62). Alice Mangione è dentro sulla stessa distanza al femminile. L’azzurra corre in 52″20 ed è seconda nella batteria che vede la ceca Vondrova scendere sotto i 52″ (51″91). Penultimo crono complessivo per Mangione, che dovrà tirare fuori qualcosa in più per accedere alla finale. Eliminata Alessandra Bonora, nonostante il season best di 52″40. Il miglior tempo lo hanno fatto segnare l’olandese Klaver e la ceca Manuel, entrambe in 51″52. Idea Peroni eliminata nel salto in alto. L’azzurra è 15ª e si ferma a 1.85 m. Per qualificarsi era necessario l’1.89 trovato da Lake, Mahuchikh, Nilsson, Topic, Onnen, Vukovic, Pihela, Batori e Honsel.