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La Fase 2 e la ripresa lenta e graduale di tutte le attività sportive viene vissuta come una vera e propria liberazione. Ad affermare questa tesi anche Alessia Trost e Ayomide Folorunso, le due protagoniste del talk settimanale di Atletica TV. “Dopo 40 giorni di astinenza avevo così nostalgia che ho già fatto 3 allenamenti di salto in 10 giorni. Finalmente sotto i miei piedi c’è la pedana, non più l’asfalto – ha spiegato Trost -. Il rinvio di Tokyo? Non ho ancora metabolizzato il posticipo delle Olimpiadi, è un periodo molto strano e intenso. Ciò che più desidero è saltare. Noi atleti siamo abituati a programmare per anni o quadrienni olimpici, ora i nostri orizzonti temporali sono profondi qualche settimana“. E ancora: “Ho capito che per farmi trovare pronta devo mantenere altissima l’attenzione ma abbassare la tensione, per non logorarmi. La pandemia ci costringe ad essere elastici, anche le mie avversarie all’estero sono nella stessa situazione“.
Dello stesso avviso anche Folorunso, futura pediatra, che si dice fiera di alcuni suoi colleghi atleti-medici: “Si sono messi a disposizione della comunità . Specializzandi che non hanno esitato a spostarsi dalla corsia della pista a quella d’ospedale. Credo che le mie competenze da atleta mi aiuteranno nel mio futuro da dottore. Ciò che imparo in pista o fra i banchi dell’università sono mattoni di una costruzione unica, pezzi di uno stesso mosaico“. E sul ritorno agli allenamenti: “La fase 1 è stata pesante, perché a casa non ho spazi adeguati e per più di un mese ho corso con il contagocce. Mi è mancato come l’ossigeno. Ora, che sono tornata al campo di Fidenza, ho l’entusiasmo alle stelle ma ho ricominciato con cautela“.
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