“Certo che se avessi un fisico da atleta avresti potuto fare molto meglio… Con quel sedere sei impresentabile” è uno dei commenti ricevuti da Elisa Molinarolo, finalista nel salto con l’asta ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e anche vittima di body shaming sul proprio profilo Instagram. “Se c’è una possibilità di denunciare, lo farò e spiegherò a tutte come fare, in modo che ai leoni da tastiera passi la voglia di aggredire verbalmente. Ho visto tante compagne con disturbi alimentari scatenati o aggravati dalle critiche altrui. Ho iniziato il mio percorso sportivo nella ginnastica: potrei scoperchiare un vaso di Pandora”, rivela in un’intervista al Corriere della Sera l’azzurra. Un fenomeno di certo non nuovo, che la 30enne veneta aveva subito anche in passato: “Nel 2021 sono stata convocata alle Olimpiadi di Tokyo, ma senza entrare in finale. Tra una prova e l’altra c’era stato un forte acquazzone di un’ora e un giornalista scrisse che il mio fisico imponente non era adatto a saltare su una pista bagnata, motivo per cui non ero riuscita a qualificarmi, al contrario delle avversarie più snelle. Agli Europei del 2022, su Facebook qualcuno criticò nuovamente il mio fisico, così diverso dalle rivali più longilinee. Ero una novellina in campo internazionale e non sapevo ancora come muovermi: adesso non voglio più lasciar correre”.