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Dopo il nuoto riflette anche il mondo dell’atletica. La World Athletics, infatti, può seguire l’esempio della Fina vietando alle atlete transgender la partecipazione alle gare elite femminili. Questo il commento alla BBC Sport di Sebastian Coe, presidente della WA: “Abbiamo visto una federazione internazionale affermare il suo primato nella definizione di regole, regolamenti e politiche che sono nel migliore interesse del suo sport. Questo è come dovrebbe essere. Seguiremo la scienza. Continuiamo a studiare, ricercare e contribuire al crescente insieme di prove sul fatto che il testosterone è una chiave determinante nelle prestazioni e abbiamo programmato una discussione in Consiglio sui nostri regolamenti a fine anno. Se c’è da decidere fra inclusione ed equità, staremo sempre dalla parte dell’equità, che per me non è negoziabile. Non possiamo avere una generazione di giovani ragazze che pensano che non c’è un futuro per loro nell’atletica”.
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