Caster Semenya non nasconde la sua soddisfazione per la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, che si è espressa contro la corte suprema svizzera. Quest’ultima aveva respinto il ricorso della 32enne campionessa olimpica sudafricana, ma adesso la Cedu afferma che i diritti di Semenya sono stati violati. La federazione mondiale di atletica aveva imposto a Semenya, definita come avente “differenze nello sviluppo sessuale”, di assumere farmaci per diminuire i propri livelli di testosterone al fine di poter continuare a competere. L’atleta sudafricana si è sempre rifiutata di assumere i farmaci, da quando sono state introdotte le nuove regole nel 2018.
Semenya adesso afferma come la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sia “significativa per tutti gli sportivi nel sollevare dubbi sul futuro di regole simili”, ma allo stesso tempo racconta le conseguenze sulla sua vita: “Questo sentenza è solo l’inizio. I miei diritti sono stati violati, la mia carriera rovinata. Sono stata danneggiata a livello mentale, emotivo, economico e fisico. Spero che questa vicenda aiuti tutti gli organismi sportivi a rispettare tutti gli esseri umani con cui hanno a che fare.”