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Un rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani condotto dall’ex presidente del Cile, Michelle Bachelet, invita gli organismi sportivi a “rivalutare, rivedere e revocare” le regole di ammissibilità che hanno un impatto negativo sui diritti degli atleti. Il riferimento è in particolare al controverso caso di Caster Semenya. Lo scorso anno, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha stabilito che la mezzofondista sudafricana non può partecipare a gare femminili comprese tra i 400 metri e i 1500 a meno che non assuma farmaci che riducono il testosterone o subisca una gonadectomia. La 29enne, due volte campionessa olimpica e tre mondiale degli 800m è in attesa dell’esito dell’appello presentato al Tribunale Federale svizzero.
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“Dovrebbero rivalutare, rivedere e revocare le norme e i regolamenti di ammissibilità che hanno effetti negativi sui diritti degli atleti, compresi quelli che si rivolgono agli atleti con variazioni intersessuali“, si legge nel rapporto delle Nazioni Unite. Semenya ha ringraziato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite, affermando che “per troppo tempo le persone che controllano lo sport hanno guardato dall’altra parte ignorando i nostri diritti ma voglio assicurarli: non saremo messi a tacere e non scompariremo“.
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