[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Decolla domani la squadra azzurra per i Mondiali indoor di Belgrado, al via venerdì alla Stark Arena. Tutti gli occhi sul campione olimpico dei 100 e della 4×100 Marcell Jacobs, in corsa sabato per le medaglie nei 60 metri. Lo sprinter azzurro è volato già oggi nella capitale serba. E’ Marcell Jacobs contro Christian Coleman la sfida-simbolo per il Mondiale indoor in chiave azzurra. Probabilmente lo sarà per l’intera rassegna. Senza dimenticare un altro statunitense temibile come Marvin Bracy. Succede tutto sabato, in una giornata da fiato sospeso, scandita da tre turni in poche ore: batterie alle 10.45, semifinale alle 18.40, finale alle 21.20. L’azzurro delle Fiamme Oro si presenta con il terzo tempo stagionale tra gli iscritti (6.49), proprio dopo Coleman (6.45) e Bracy (6.48). Ha inanellato nove vittorie consecutive tra batterie e finale, prima della falsa partenza che l’ha estromesso dalla finale del meeting di Belgrado, sulla stessa pista dei Mondiali, esperienza che in ogni caso gli ha permesso di iniziare a interpretare il rettilineo rialzato della Stark Arena.
Per Coleman, oro indoor di Birmingham 2018 e oro a Doha nel 2019, si tratta del primo evento globale al rientro dalla squalifica di diciotto mesi, causata da tre controlli antidoping saltati. Nelle sue due uscite, ha aperto con 6.49 e poi e’ sceso a 6.45 nella finale dei campionati americani il 27 febbraio, battendo proprio Bracy (argento iridato nel 2014) che ha eguagliato il personale. Coleman e Jacobs non si sono mai incontrati nei 60 indoor, esistono invece tre precedenti sui 100 metri, con bilancio di 3 a 0: al Golden Gala del 2018 (quarto lo statunitense, settimo il bresciano) e due volte ai Mondiali di Doha in batteria e in semifinale. Le altre potenziali insidie arrivano dagli atleti africani Emmanuel Matadi (Liberia, 6.52) e Arthur Cissè (Costa d’Avorio, 6.53), da Rikkoi Brathwaite (Isole Vergini Britanniche, 6.54), dai britannici Jeremiah Azu (6.56) e Adam Thomas (6.56), sulla carta anche dal qatarino Femi Ogunode che è stato bronzo nel 2014 a Sopot.
[the_ad id=”668943″]
Ma le luci dello sprint sono puntate anche su un’azzurra: nessuna italiana ha mai raggiunto la finale dei Mondiali indoor nelle diciassette edizioni precedenti, ed è questo l’obiettivo che si è posta Zaynab Dosso, emblema di quanto l’effetto-Tokyo sia stato decisivo per le consapevolezze di tanti atleti azzurri. Otto posti a disposizione, tre turni nella giornata di venerdi’: difficile ma non impossibile per la reggiana che ha cambiato dimensione grazie a un miglioramento complessivo di ben venti centesimi, fino al record italiano di 7.16 agli Assoluti indoor. Una prestazione anticipata da altri due 7.19 e seguita dal primo successo internazionale, proprio a Belgrado, nel meeting della scorsa settimana con 7.21 dopo il 7.20 della batteria. Ora serve un altro passo in avanti, la perfezione tecnica in uscita dai blocchi che fin qui e’ mancata e un crono che non sia lontano da 7.10. I favori del pronostico sono tutti per per la polacca Ewa Swoboda, unica in grado di scendere sotto i sette secondi (6.99). Out la giamaicana Elaine Thompson-Herah, si contendono le medaglie soprattutto le statunitensi Marybeth Sant-Price e Mikiah Brisco, la svizzera Mujinga Kambundji, la giamaicana Briana Williams.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”676180″]