“Tra il 2014 e il 2015 ero pronto a chiudere, troppo strazio. Poi la famiglia, la fidanzata, gli amici veri mi hanno ripetuto di essere troppo giovane e che non potevo lasciare senza aver vissuto quello che sognavo”. Andrew Howe si racconta alla vigilia dell’Europeo indoor di atletica che si disputerà a Belgrado dal 3 al 5 marzo. In un’intervista concessa a “La Stampa” l’azzurro racconta della sua seconda giovinezza che sta vivendo in questo momento: “Per un sacco di tempo ho inseguito l’azzurro perduto e poi mi vedevo trascinato indietro da infortuni o gare assurde, adesso ci sono ed è bellissimo”. A 31 anni Howe fissa il suo obiettivo: “Un’Olimpiade da protagonista, è il buco della mia carriera”.
Tantissimi i momenti difficili, l’azzurro non disdegna qualche frecciatina: “L’Italia è malata d’invidia e anche nel microcosmo dell’atletica ho visto gente felice dei miei momenti peggiori”. Adesso però è tempo di pensare al futuro con Howe che si deve confrontare con due connazionali giovani e con grandissima ambizione: “All’inizio sono rimasto spiazzato, in tre in Italia sopra gli 8 metri, fantascienza. Ma Jacobs e Randazzo sono svegli, danno una nuova spinta. Ma vedremo chi arriva davanti stavolta” avverte l’azzurro.