Torna a parlare Alex Schwazer e lo fa in un’intervista esclusiva concessa al programma di Canale 5 Verissimo. Lo avevamo lasciato a Rio 2016, scuro in volto come non mai dopo la definitiva condanna da parte del Tribunale arbitrale dello sport, che l’aveva privato della possibilità di partecipare all’Olimpiade brasiliana, confermando la squalifica di 8 anni chiesta dalla Federazione internazionale di atletica leggera per recidività al doping. Una mazzata, considerato che il marciatore avrà 39 anni allo scadere della pena.
Le parole dell’altoatesino non lasciano spazio a un possibile ritorno agonistico: “Non ci sono speranze che io torni a gareggiare tra otto anni”. Eppure continuano le indagini su quel maledetto campione di urine, tanto che, notizia di pochi giorni fa, la Procura di Bolzano lo ha fatto sequestrare al fine di sottoporlo all’esame del DNA. “Se in quella provetta si trovasse qualcosa di estraneo al mio fisico, beh allora sarebbe la prova di un complotto ordito ai miei danni – prosegue Schwazer ai microfoni di Verissimo – Sono stato incastrato e voglio sapere come e da chi. Quando si scoprirà, mi aspetto almeno delle scuse, anche se in questo paese sono rare”.