Alex Schwazer a ruota libera. In un’intervista rilasciata a Libero l’azzurro parla della prima positività, da lui ammessa tanto da patteggiare la pena, in un periodo davvero difficilissimo: “Ero nauseato da un movimento che non mi voleva più, nel 2011 avevo le prime fasi di depressione ed ero in difficoltà con me stesso perché vedevo gli altri che vincevano dopati e me lo facevano pure capire. Già nel 2010 sospettavo di un doping di stato russo, ma siccome fa comodo avere qualche dopato per far vedere che tutto funziona, sono stato fatto fuori io. Se andavo a Rio e vincevo da pulito saltava per aria tutto lo sport marcio”.
Nel 2011 la scelta di doparsi, ecco com’è andata nel dettaglio: “Odiavo il mio sport, per trovare l’Epo ho fatto tutto da solo cercando su google, in due giorni sai tutto. Nel settembre del 2011 sono andato ad Antalya in Turchia, a Carolina (Kostner ndr) ho detto che andavo a Roma, arrivi a mentire a tutti. Dopo una mattinata là avevo già trovato l’Epo, non si fanno problemi in quei posti e io mi sono fatto le iniezioni via vena da solo. Per cinque dosi ci volevano circa 400 euro”