
Andy Diaz - Foto Francesca Grana/FIDAL
Mancano poche ore, poi finalmente giovedì sera con le prime batterie e qualificazioni avranno inizio gli Europei Indoor di atletica leggera. Apeldoorn, Olanda, la sede di questo primo importante appuntamento internazionale di un 2025 in cui l’Italia punta a fare ancora una volta la voce grossa. Matteo Sioli, insieme a Manuel Lando ed Eugenio Meloni, sarà il primo degli azzurri in gara a partire dalle 18:20 nelle eliminatorie del salto in alto, ma nel corso della sera toccherà anche a Furlani, Simonelli e tanti altri.
“Una Nazionale che vuole restare al centro dell’attenzione”
“Ci possiamo attendere una Nazionale che combatte millimetro per millimetro. Una Nazionale che si è messa al centro dell’attenzione e ci vuole restare”. Il direttore tecnico Antonio La Torre parla così ai microfoni della FIDAL dall’arena Omnisport di Apeldoorn durante l’allenamento ufficiale della vigilia.
“Detto con affetto, quasi non ci si accorge che non c’è nessuno dei campioni olimpici di Tokyo – dichiara La Torre – È merito di tutto il lavoro fatto ed è evidente che ci sia una grandissima vivacità nel movimento: è in corso un ricambio generazionale, e credo che lo sparo di partenza di questa edizione lo abbiano idealmente dato i nostri juniores e allievi che hanno vinto il triangolare di Metz in casa dei francesi nello scorso weekend. È la conferma che, dalla base fino al vertice, c’è tanto talento umano e atletico”.

Occhi su Furlani e Diaz, ma non solo
Alcuni big della nostra Nazionale non ci saranno ad Apeldoorn, ma ormai il livello raggiunto è così alto in varie discipline che le stelle non mancheranno. “Mattia Furlani e Andy Diaz possono dare il ‘la’ a questa spedizione – sottolinea il DT – Mattia è un ragazzo di vent’anni che si prende tutte le proprie responsabilità. Andy ha una storia bellissima e in Italia ha trovato assistenza tecnica e umana importante. Penso a Leonardo Fabbri e Zane Weir, sembra un derby ma non darei nulla per scontato. Penso a Zaynab Dosso che vuole ribadire tutte le cose belle che ci ha fatto vedere. A Lorenzo Simonelli che è salito sull’aereo all’ultimo minuto e vuole riscattare quella maledetta semifinale di Parigi. A Larissa Iapichino che su questa pedana può tirar fuori il meglio di sé: sono convinto che sarà un’atleta di punta per tutto l’anno. Ma voglio anche vedere come se la caveranno in questo contesto i quattrocentisti Luca Sito e Alice Mangione, e il giovane Matteo Sioli alla prima esperienza con la Nazionale assoluta”.

Simonelli pronto al debutto stagionale
Si è allenato in pista anche Lorenzo Simonelli, che fa il suo debutto stagionale proprio in batteria giovedì mattina. “Che Lollo vedrete? Spero brillante come lo scorso anno – commenta l’argento mondiale indoor 2024 dei 60hs – sono carico, pronto a sfidare gli avversari e me stesso. La stagione è iniziata in maniera travagliata, con un po’ di infortuni che mi hanno impedito di gareggiare ma anche di allenarmi come avrei voluto. Gli altri intanto sono andati forte, specialmente il polacco Szymanski. Ma ho avuto modo di riprendermi, sistemare due o tre cosette, e ora siamo qui. Ci possiamo divertire”.
Nel salto in alto non ci sarà Gimbo Tamberi, ma la squadra azzurra potrà puntare sul più giovane della spedizione, quel Matteo Sioli che ha fatto 2,28 ad Ancona. “È bellissimo essere accolti nel mondo dei grandi, mi sta piacendo. Il ricambio generazionale? Siamo in tanti, siamo giovani, e sicuramente ci saremo nelle prossime tappe: non vedo l’ora di ricreare una Nazionale giovanile all’interno di quella assoluta. Qui sarebbe bello confermare il 2,28 di Ancona nell’eventuale finale, da domani in qualificazione cominceremo a capire”.
Iapichino: “Grande atmosfera, non vedo l’ora”
“Siamo una squadra giovane, con tanti talenti, e c’è una grande atmosfera. È sempre un piacere gareggiare in un campionato d’Europa, non vedo l’ora. Sento il clima del gruppo nella squadra italiana, prendiamo ispirazione da chi come Tamberi e Jacobs ci ha insegnato a credere nei nostri sogni”. A parlare è Larissa Iapichino, tra le protagoniste nella conferenza stampa ufficiale alla vigilia. “Il lungo è tecnica, precisione, abilità e anche per questo la penso come il fuoriclasse greco Tentoglou, cioè che non siano positivi gli esperimenti di allargare la zona di battuta”, aggiunge la saltatrice azzurra. “Cosa ho imparato da mamma Fiona May? Ha vinto tanto e mi ha suggerito di crescere un passo alla volta, di saltare bene e poi i risultati arrivano da sé”.