Amarcord

L’angolo del ricordo: lo skeet d’oro di Andrea Benelli ai Giochi di Atene 2004

Andrea Benelli
Andrea Benelli ai Giochi di Atene 2004 - Foto: Wikipedia

Uno degli sport in cui l’Italia vanta maggior tradizione è il tiro a volo, tanto nella specialità della fossa olimpica quanto in quella dello skeet. Le Olimpiadi hanno regalato tante emozioni e medaglie alla Nazionale italiana, che non ha mancato l’appuntamento nemmeno ad Atene 2004. Protagonista di quell’edizione fu l’allora 44enne Andrea Benelli. Il tiratore fiorentino vantava già un bronzo nello skeet di Atlanta 1996, quando Ennio Falco vinse l’oro, e due titoli mondiali (Valencia 1987, Mosca 1990), ma mancava l’ultimo tassello: l’oro olimpico. Il Centro Olimpico di Tiro “Marco Polo” di Atene, tra il 21 ed il 22 agosto 2004, fu teatro di una delle gare più belle di sempre, caratterizzata da un’elevatissima precisione. Infatti, il finlandese Marko Kemppainen si qualificò ai colpi di finale centrando tutti i 125 piattelli, eguagliando così record olimpico e mondiale. Dietro di lui, l’azzurro Benelli con un solo piattello mancato nella serie iniziale.

A completare il quadro dei sei finalisti, lo statunitense Duloherty, il cubano Rodríguez, il qatariano Al-Attiyah ed il norvegese Jensen. Quest’ultimo fu l’unico a commettere due errori, concludendo la sua avventura olimpica in sesta posizione. Benelli e Kemppainen vantavano un margine, rispettivamente di 2 e 3 colpi, incolmabile per gli avversari ancora in gara. Dulohery, Rodríguez ed Al-Attiyah infatti si trovarono a pari merito con 147 piattelli centrati su 150, in una lotta a tre per la medaglia di bronzo, vinta poi dal cubano. Per l’oro olimpico invece fu un duello tra il finlandese e l’azzurro, che sapeva di non poter più sbagliare visto il vantaggio di un piattello del diretto avversario. Kemppainen mancò un piattello e Benelli fu abile ad approfittarne, facendo 25 su 25 e raggiungendo il finlandese con lo stellare punteggio di 149 su 150.

Tutto rimandato all’entusiasmante quanto crudele shoot off finale, dove basta un errore per regalare all’avversario la medaglia del metallo più pregiato. Il finlandese colpì i primi due piattelli, mancando però il terzo e regalando una grande occasione a Benelli. La tensione però era alle stelle anche per l’azzurro, autore di un errore. Kemppainen sbagliò ancora e questa volta l’italiano sfruttò la chance: piattello colpito e corsa liberatoria nel poligono, scena piuttosto anomala in una gara di tiro. “Ho 44 anni, ho cominciato quando ne avevo 16, tutto per questa cosa qui” disse Andrea Benelli con la medaglia d’oro al collo, dopo aver raggiunto finalmente la gloria olimpica tanto sognata.

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