Amarcord

La Francia piange Michel Hidalgo, profeta del “Calcio Champagne”

Il suo cognome in Spagna è un titolo nobiliare ma Michel Hidalgo, figlio di un operaio spagnolo, non è cresciuto in un ambiente aristocratico. Tutt’altro. Il Commissario Tecnico della Nazionale Francese più bella di sempre ha mosso i primi passi a Caen e i primi calci al pallone li darà in compagnia di Serge, suo fratello gemello, tra le banlieu e i campi di periferia. Poi l’esodo a Evron in occasione dello scoppio della guerra in Normandia. Quel che lascia al calcio l’eredità di Michel Hidalgo sono soprattutto due concetti: la pazienza che richiede il lavoro e una definizione in uno sport che si nutre di etichette: “Calcio Champagne”. Due concetti legati. Chi avrebbe sentito parlare di Michel Hidalgo se la Federazione francese avesse deciso di esonerarlo dopo l’eliminazione al primo turno del suo Mondiale d’esordio nel 1978? Di certo il suo predecessore Stefan Kovacs non ebbe lo stesso tempo necessario per fare il suo lavoro. Né con la Nazionale francese, né col Monaco, sua ultima squadra. Ma in entrambi i casi riuscì a lasciare il terreno spianato per due tecnici che scriveranno la storia: Hidalgo con i blues, Wenger coi monegaschi. Questione di fortuna, anche. Ne ha avuta poca Hidalgo che nel 1982 dovette salutare i Mondiali del 1982 in semifinale ai calci di rigore dopo essere stato in vantaggio per 3-1 nei minuti regolamentari. Ma l’esultanza di un paese intero fu solo rimandata e soprattutto anche in Spagna la crescita del gioco fu palese per chiunque, detrattori compresi.

L’occasione si presentò nel 1984 con il Campionato Europeo in Francia. E sarà sfruttata. Anche grazie all’epopea di Platini, in un triennio di Pallone d’Oro mai veramente in discussione. Quella finale vinta per 2-0 sulla Spagna sarà il punto più alto di una carriera vissuta sulle montagne russe. Come il 21 giugno del 1982 quando in occasione della partita tra Francia e Kuwait il gol di Giresse del momentaneo 4-1 fu annullato dall’arbitro sovietico Stupar dopo sei minuti di polemiche e sotto le pressioni successive al clamoroso ingresso in campo dello sceicco Fahad Al Sahab, lo stesso che otto anni più tardi verrà ucciso dalle milizie di Saddam. Ma questa è un’altra storia. Ma quale motivo dietro quell’incredibile fuori programma? Tutta colpa di un fischio dagli spalti che ingannò i difensori del Kuwait convinti che il gioco fosse stato fermato dal direttore di gara. Nulla di più vero, gol, polemiche e infine la decisione di annullare una rete validissima. Con buona pace di Hidalgo, furibondo e spintonato dalla Guardia Civil. Oltre al danno, la beffa. Ma comunque niente rispetto a quello che (non) accadde al Ct francese il 23 maggio del 1978. A pochi giorni dalla partenza per il Mondiale, Hidalgo venne intercettato da un gruppo armato intento a protestare contro lo svolgimento della rassegna iridata in Argentina. Un tentativo di rapimento a tutti gli effetti, sventato dallo stesso Ct a mani nude contro quel pittoresco gruppo alquanto disorganizzato. Al Ct del “Calcio Champagne” che è andato in soccorso del calcio francese invertendone il corso della storia, è toccato anche salvare se stesso.

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