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I giochi olimpici di Barcellona furono quelli di un mondo profondamente differente da quello che aveva sfilato quattro anni prima a Seul. Il crollo del muro di Berlino nel 1989 portรฒ allโunificazione della Germania, la liberazione di Nelson Mandela nel 1990 tolse lโembargo al Sudafrica, e nel 1991 Unione Sovietica e Jugoslavia cessarono di essere nazioni unitarie. Fu cosรฌ che alla fine in testa al medagliere non ci fu una vera e propria nazione, ma la cosiddetta Comunitร degli Stati Indipendenti, che raggruppava tutte le ex nazioni sovietiche tranne le giร indipendenti Estonia, Lettonia e Lituania. Fu una squadra messa insieme dal presidente del Comitato Olimpico, Juan Antonio Samaranch per evitare che i singoli nuovi stati, senza soldi in cassa per poter finanziare la spedizione olimpica, non potessero portare i fortissimi atleti dellโex URSS. Il nome ufficiale fu Squadra Unificata, chiamata da tutti piรน semplicemente CSI, e alla fine ottenne piรน medaglie di tutti, 112, di cui ben 45 dโoro.
Samaranch non fu decisivo solo per la riammissione degli ex sovietici, ma per la stessa assegnazione dei giochi olimpici alla cittร catalana. Nato e cresciuto proprio a Barcellona, negli anni 60 consigliere comunale della cittร , dal giorno del suo insediamento come presidente del CIO fu chiaro che uno dei suoi obiettivi era quello di portare per la prima volta i giochi a casa. Ci riuscรฌ, sconfiggendo la concorrenza di Parigi, e mai unโedizione dei giochi rivoluzionรฒ una cittร come successe a Barcellona. Negli anni ’80 il capoluogo della Catalogna, uscito dalla dittatura franchista, non aveva ancora avuto la forza di cambiare marcia, come aveva iniziato invece giร a fare Madrid. Ma con lโassegnazione dei giochi olimpici si definรฌ un progetto ambiziosissimo, con il governo centrale spagnolo che stanziรฒ lโequivalente di 8 miliardi di dollari per far entrare Barcellona nel XXI secolo. Fu completamente ridisegnato il sistema stradale, come quello fognario, furono abbattute decine di palazzi e strutture per rendere la cittร aperta e accogliente. Molti criticarono questa vera e propria rivoluzione, e i ritardi a un certo punto furono preoccupanti per lo svolgimento stesso dei giochi, ma alla fine tutto fu pronto, il progetto vinse il premio per il miglior disegno urbano della Harvard University, e ancora oggi Barcellona viene riconosciuta come una cittร moderna e ben sviluppata.
Dopo una stupenda cerimonia dโapertura, con la musica di Ryuichi Sakamoto e la fiamma olimpica accesa da un arciere paraplegico con una freccia infuocata, il 25 luglio ebbero inizio i giochi. Se spesso i giochi olimpici sono ricordati per le imprese di singoli atleti, in quellโoccasione furono due squadre a rendersi indimenticabili.ย La prima fu senza dubbio il Dream Team. Per la prima volta infatti nella pallacanestro furono ammessi ai giochi gli atleti professionisti. Gli Stati Uniti, che con i giocatori del college avevano perso 3 delle ultime 5 medaglie dโoro, convocarono quindi il meglio del basket NBA, con una squadra probabilmente irripetibile. Michael Jordan, Larry Bird, David Robinson, Patrick Ewing, Scottie Pippen, Karl Malone, John Stockton e Charles Barkley sono solo una parte di quellโincredibile formazione. Insieme a loro Magic Johnson, che lโanno precedente aveva annunciato di essere sieropositivo, e che contribuรฌ alla straordinarietร di quella squadra. Non ci fu mai realmente partita con gli avversari, gli USA vinsero tutte le partite con una media di 44 punti di vantaggio, ma lo spettacolo davanti agli occhi degli spettatori fu fantastico. In finale, contro una Croazia infarcita di grandi giocatori come Toni Kukoฤ, Draลพen Petroviฤ e Dino Radja, finรฌ 117-85 e il podio con le dodici stelle del Dream Team fu uno dei piรน grandi momenti di quei giochi.
La seconda fu invece italiana, e anche se i nomi del Settebello non erano altisonanti come quelli del Dream Team, lโimpresa che portรฒ allโoro nella pallanuoto non fu assolutamente minore. La finale fu disputata nella bellissima piscina del Parco Olimpico di Montjuรฏc, contro i padroni di casa della Spagna, che contava nelle proprie fila ben 9 giocatori proprio di Barcellona. Le due squadre si erano giร scontrate nel girone di qualificazione, e finรฌ con un pareggio. Lโequilibrio sembrava impossibile da spezzare anche in finale, quando gli spagnoli segnarono a 34 secondi dalla fine la rete della rimonta che portรฒ ai supplementari. Qui i padroni di casa si portarono in vantaggio a 42 secondi dallo scadere, ma 20 secondi dopo Massimiliano Ferretti rese necessario un altro supplementare. Alla fine ne servirono addirittura 6 fino a quando, con le squadre stremate, Ferdinando Gandolfi sfruttรฒ una disattenzione della squadra spagnola e realizzรฒ a 32 secondi dalla fine. Gli spagnoli si riversarono in attacco, ma i loro sogni dโoro si infransero su una traversa appena prima dello scadere. Il Settebello tornรฒ cosรฌ alla medaglia piรน pesante, 32 anni dopo il trionfo di Roma.
Nellโatletica, per una volta, la gara piรน avvincente non fu quella dei 100 metri maschili (nella quale, con Carl Lewis che aveva mancato la qualificazione, vinse il trentaduenne inglese Linford Christie), ma lโequivalente femminile, con quattro atlete che scesero sotto i 10,90โ e la vittoria finale di Gail Devers, che pochi mesi prima aveva rischiato lโamputazione di un piede per un problema alla tiroide e che poi, nella sua specialitร preferita, i 110 ostacoli, perse lโoro inciampando allโultima barriera. Altri grandi personaggi furono lโalgerina Hassiba Boulmerka, che vinse i 1500 metri malgrado le minacce delle frange estremiste del suo paese, che non volevano che corresse a gambe scoperte, lo spagnolo Fermรญn Cacho, che tra il tifo del pubblico di casa sconfisse incredibilmente i fortissimi africani nei 1500 maschili, e Derek Redmond, la cui immagine durante i 400 metri rimase impressa a tutti gli spettatori: caduto allโultima curva, si infortunรฒ gravemente, ma cercรฒ comunque di arrivare in fondo. Il padre, dalla tribuna, superรฒ la sicurezza e si lanciรฒ in suo aiuto, facendogli tagliare poi da solo il traguardo e prendere lโovazione dellโintero stadio.
Lโatleta singolo che vinse piรน medaglie venne invece dalla ginnastica, dove Vitaliy Scherbo portรฒ a casa addirittura sei ori. Proveniente dalla Bielorussia, competeva sotto la bandiera della CSI, ed era tra i favoriti, avendo vinto due gare nei mondiali svoltisi a Parigi pochi mesi prima. Ma nessuno pensava potesse vincere 6 delle 8 gare della ginnastica artistica, compresa quella alla gara degli anelli, orfana del favoritissimo, il nostro Jury Chechi, fermato da una rottura del tendine dโAchille un mese prima dei giochi.
LโItalia alla fine riuscรฌ a ottenere 19 medaglie, di cui 6 dโoro. Oltre a quella nella pallanuoto, due arrivarono dal ciclismo, una con lo sprinter Giovanni Lombardi nella corsa a punti e una con Fabio Casartelli nella corsa su strada. Entrambi sarebbero diventati presto professionisti, ma se Lombardi vinse quattro tappe al Giro dโItalia e fu uno dei migliori gregari di Mario Cipollini, Casartelli perse la vita durante una tappa del Tour de France, cadendo in una discesa sui Pirenei e colpendo con la testa un pilone a bordo strada. Due arrivarono invece dal fioretto femminile, che per ventโanni sarebbe poi quasi sempre stata una specialitร dominata dalle azzurre. Giovanna Trillini vinse lโindividuale e con Diana Bianchedi, Francesca Bortolozzi, Dorina Vaccaroni e Margherita Zalaffi anche la gara a squadre. Per la Trillini, allora ventiduenne, si trattรฒ delle prime due medaglie olimpiche: ne sarebbero arrivate altre 6, lโultima a Pechino nel 2008. Il sesto oro fu quello piรน inaspettato, e arrivรฒ con Pierpaolo Ferrazzi nello slalom kayak, specialitร che proprio a Barcellona fece il suo ritorno ai giochi. Dopo una prima manche deludente, le possibilitร di medaglia sembravano nulle, tanto che la Rai non mandรฒ giornalisti sul campo di gara e non trasmise la diretta. Ma la seconda manche fu praticamente perfetta, Ferrazzi superรฒ uno a uno tutti gli avversari, portandosi a casa cosรฌ alla medaglia piรน importante.
Arrivarono poi due medaglie dal canottaggio, con lโargento dei fratelli Abbagnale per la prima volta sconfitti dopo due ori olimpici e sette vittorie ai mondiali, e il bronzo del quattro di coppia, dal nuoto, con i bronzi di Stefano Battistelli e Luca Sacchi e dal tiro a volo, con i terzi posti di Marco Venturini e Stefano Rossetti. Il ciclismo regalรฒ anche lโargento della 100km a squadre, e la canoa, oltre a Ferrazzi, fece conoscere anche Antonio Rossi, che insieme a Bruno Dreossi vinse il bronzo nel K2 500 metri, prima delle sue 5 medaglie olimpiche. Le ultime 4 medaglie arrivarono dal Judo (argento con Emanuela Pierantozzi nei pesi medi), dalla lotta greco-romana (argento con Vincenzo Maenza nei pesi mosca, alla terza medaglia consecutiva dopo gli ori di Los Angeles e Seul), dallโatletica leggera (bronzo con Giovanni de Benedictis nella 20km di marcia) e dalla squadra di pentathlon moderno maschile.