Il sogno di ogni atleta, si sa, è di partecipare alle Olimpiadi e, magari, conquistare la medaglia dal metallo più prezioso, quella d’oro, ma non tutti possono dire di esserci riusciti nel corso della carriera. In un momento in cui lo svolgimento della prossima edizione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è in forte dubbio a causa dell’emergenza Coronavirus, agli amanti dello sport viene spontaneo ritornare con la mente a quattro anni fa, quando l’attenzione di tutto il mondo era focalizzata su Rio 2016.
Nella trentunesima edizione delle Olimpiadi l’Italia conquista in tutto 28 medaglie, di cui 8 ori, 12 argenti ed 8 bronzi, chiudendo al nono posto nel medagliere. Tra certezze e conferme, emergono anche nuovi atleti che, a sorpresa e contro ogni pronostico, riescono a ritagliarsi il proprio momento di gloria, come Fabio Basile, diventato campione olimpico di judo, categoria 66 kg, proprio nella rassegna brasiliana.
Il judoka di origine tarantina, cresciuto sportivamente nella Akiyama di Settimo Torinese si presenta all’appuntamento più importante della sua carriera, dopo aver ottenuto una medaglia di bronzo agli Europei senior di Kazan, un quinto posto nel Grand Slam di Baku e altri piazzamenti importanti, che gli hanno permesso di scalare il ranking e di qualificarsi nei 66 kg a spese del veterano Elio Verde.
Il 7 agosto 2016, nella terza giornata dei Giochi Olimpici di Rio, arriva per Fabio il momento tanto atteso di salire sul tatami e combattere. L’azzurro dimostra sin dall’inizio una grinta e una cattiveria agonistica impressionante per un ragazzo che deve ancora compiere 22 anni, determinato più che mai a raggiungere il suo obiettivo.
Basile, anche se con un po’ di fatica e rischiando di uscire di scena anzitempo, riesce a superare i primi turni e a raggiungere gli ottavi di finale. Di lì in poi è una crescita costante di condizione e di consapevolezza dei propri mezzi per l’atleta dell’Esercito, che si rende protagonista un percorso netto, non lasciando scampo ai suoi avversari ed eliminandoli tutti per ippon, il ko del judo.
Il judoka italiano approda, dunque, in finale contro il sudcoreano An Ba-ul, campione del mondo in carica e, nonostante abbia già la certezza di una medaglia, non perde la concentrazione e passa immediatamente all’attacco, mettendo al tappeto il suo avversario dopo soltanto un minuto e 24 secondi, grazie all’ennesimo ippon di giornata.
Il sogno è realtà! Fabio Basile, alla sua prima partecipazione e dopo un’ascesa incredibile, vince la prima medaglia d’oro italiana delle Olimpiadi di Rio 2016, diventando campione olimpico di judo nella categoria 66 kg e regalando all’Italia la 200a medaglia dal metallo più prezioso nella storia della manifestazione.
Un soddisfazione immensa per il giovane azzurro che, alla vigilia, era considerato uno dei più promettenti atleti nella sua disciplina, ma che è risuscito a bruciare le tappe portando a casa un fantastico successo.