Tutto iniziò con una foto: Totti, Collina e Ronaldo insieme sullo stesso campo. Non è un’amichevole tra fuoriclasse e nemmeno uno spot pubblicitario per Nike e Adidas. E’ una delle immagini più famose del calcio italiano nonché prologo di una delle partite più celebri degli anni ’90 per puro spettacolo visto che neanche quel 4-5 tra Roma e Inter allo Stadio riuscì ad invertire le sorti di una stagione sotto le aspettative per entrambe le formazioni. Da una parte Francesco Totti a far gli onori di casa alla sua prima stagione da capitano, dall’altra Ronaldo fresco di fascia al braccio lasciata da Bergomi seguendo così il percorso inverso del coetaneo romano erede di Aldair. Da una bandiera ad un brasiliano e da un brasiliano ad una futura bandiera. Sullo sfondo Roberto Baggio, il 10 di ieri a confronto con quello del futuro, Francesco Totti. Ma anche i verdeoro. Oltre a Ronaldo, in campo ci sono Aldair, Zago, Paulo Sergio: tre su quattro vincitori di Usa ’94. Ad aprire le danze è Ronaldo su assist di Baggio, al primo di due magici assist. Poi è il turno di Zamorano e della riscossa della Roma. A dare il via al tentativo di rimonta giallorossa è anche il migliore in campo dei padroni di casa, Paulo Sergio, strattonato in area da Bergomi. A presentarsi dal dischetto è Francesco Totti implacabile dagli undici metri contro Pagliuca.
Ma al 35′ è nuovamente Zamorano a gelare il pubblico di casa su assist di Simeone. Si tratta del quarto gol in 40′, c’è tutto per assistere ad un secondo tempo di grande spettacolo e la ripresa non tradisce le aspettative, anzi regala ancor più emozioni. La Roma spinta dal proprio pubblico entra in campo nel migliore dei modi e in due minuti trova il pareggio: al 47′ Paulo Sergio sfrutta una indecisione di Pagliuca e mette in rete di testa prima del pari siglato da Delvecchio con un grande stacco aereo su assist dello stesso brasiliano. Ma l’Inter non subisce il contraccolpo, anzi reagisce al cattivo avvio di ripresa e si affida alla classe degli uomini d’attacco: Baggio lancia Zamorano che beffa Konsel e serve Ronaldo che deve solo appoggiare in rete a porta sguarnita. Nel giorno del festival del gol, c’è spazio per Di Francesco autore del 4-4. Per i nerazzurri sembra materializzarsi una rincorsa al quarto posto ormai impossibile nel mese delle polemiche per la fascia consegnata al braccio di Ronaldo a scapito dei veterani Bergomi e Pagliuca. E se ai vecchi la scelta piaceva poco, nemmeno i sudamericani sembravano apprezzare. “Lo spogliatoio dovrebbe eleggere il capitano. Il leader della squadra è Simeone”, disse Zamorano. E a risolvere quel 4-4 che la storia trasformò in 4-5 fu proprio il centrocampista argentino con un perentorio colpo di testa come nota finale di una partita epica. Nella cronaca del giorno dopo, il Corriere della Sera definì quelle due formazioni come “le squadre più strane del campionato“. Non poteva esserci aggettivo migliore per le due deluse protagoniste però del match più bello della stagione.