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Sono servite due terribili tragedie affinché il mondo del calcio si dotasse di un complesso di infrastrutture al passo con la modernità e in grado di garantire ordine pubblico e sicurezza. Due tragedie che si sono consumate entrambe in uno stadio e nel mese di maggio 1985. Una è la strage dell’Heysel a seguito della follia hooligans in occasione della finale tra Juventus e Liverpool. L’altro è il disastro di Bradford, il più grave incendio della storia del calcio britannico, accaduto esattamente undici giorni prima l’episodio che costò la vita a 39 tifosi della Juventus. Nella stagione 1984/1985 il Bradford City aveva vinto il campionato inglese di terza divisione con una giornata di anticipo e l’11 maggio ’85 allo stadio Valley Parade era tutto pronto per la festa in occasione del match finale della stagione contro il Lincoln. Pochi minuti prima del duplice fischio dell’arbitro, il telecronista della partita John Helm inizia a notare un fumo proveniente da un settore dello stadio. Alle parole, seguì il fuggi fuggi generale dei presenti e la diffusione dell’incendio nella tribuna e nel tetto costruito con materiali infiammabili quasi un secolo prima. In quattro minuti l’incendio coinvolse l’intero settore mentre in televisione scorrevano impietose le drammatiche immagini di chi scappava avvolto tra le fiamme, chi travolto dalla folla e chi agonizzante dopo aver inalato il fumo.
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Alla fine il bilancio fu di 56 persone decedute e 265 ferite. Tra le vittime anche Sam Firth, 86 anni, tra i fondatori del club casalingo e cresciuto in quello stadio che stava bruciando sotto i suoi occhi e che gli stava togliendo la vita. Non ci fu mai certezza sulle cause dell’incendio anche se la tesi più accreditata è quella di una sigaretta accesa e gettata da un tifoso ma le indagini riguardarono anche l’assenza di estintori e la chiusura delle vie di fuga. L’assenza di una recinzione tra gli spalti e il campo – a quell’epoca molto diffuse in Inghilterra in ottica anti hooligans – fu decisiva per permettere a più persone di salvare la propria vita. A seguito di questa tragedia e a quella dell’Heysel, l’opinione pubblica tornò ad occuparsi della sicurezza negli stadi a pochi anni da Hillsborough quando le responsabilità della tragedia furono vigliaccamente attribuite alla folla di tifosi. Il 19 agosto 1985 a seguito dell’Heysel fu firmata la Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive. Mentre in Inghilterra il risultato più importante legato al disastro di Bradford fu il divieto di tribune in legno senza accurati requisiti. Un passo in più per la sicurezza. Ma ancora una volta un passo insanguinato.
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