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Verso il nuovo DPCM, si va verso la linea del rigore: le indiscrezioni

Indiscrezioni sul nuovo DPCM. Mezza Italia da lunedì potrebbe essere in fascia arancione: il Lazio, in particolare, guarda con apprensione al possibile peggioramento della curva dei contagi dopo le festività natalizie, il Veneto ha superato la soglia, mentre la Lombardia era appena al limite e la Liguria di poco sotto. Anche Piemonte, Puglia, Calabria e Basilicata restano in forte rischio. Per questo la linea del nuovo DPCM, che entrerà in vigore dal 16 gennaio, continuerà ad essere dura. Certamente prevederà regole rigide e la proroga di alcuni divieti, compreso quello di spostamento tra le regioni almeno fino al 31 gennaio. Il coprifuoco resterà alle 22, così come la chiusura di palestre, cinema e teatri. Probabile anche che nelle zone gialle i bar e i ristoranti mantengano la chiusura alle ore 18. “Si rammenta la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e rimanga a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine“, queste le raccomandazioni degli scienziati. La situazione, perciò, non appare delle migliori tanto che Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza, continua a insistere chiedendo un lockdown di almeno due mesi, come stanno facendo Germania e Gran Bretagna, anche se il governo per il momento non sembra averne alcuna intenzione.

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