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Intervistato da Repubblica e Financial Times, il governatore del Veneto Luca Zaia ha parlato del suo disinteresse per la politica nazionale e ovviamente dell’emergenza Coronavirus. “Io in salita nei sondaggi? Non mi interessa, i sondaggi vanno visti in tempo di pace. Adesso tutti gli amministratori alle prese con il Covid hanno consenso in aumento, anche Conte. Salvini ha un talento per le piazze e la politica nazionale che io non ho, non sono interessato ad un progetto nazionale.”
Sull’emergenza Coronavirus, Zaia rivendica la pronta risposta del Veneto: “Spesso dormo due ore a notte, mi alzo e vado a camminare per le strade del mio paese. Il mio giorno più brutto è stato il 27 marzo, il mio compleanno. Avevo mandato un camion a prendere 50 respiratori in Svizzera, avevamo centinaia di pazienti in terapia intensiva e il camion non è tornato prima di dieci giorni.”
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Ringraziamenti importanti anche per la task force medica a livello regionale: “Quando c’è stato il primo caso a Vo’ Euganeo io dopo un’ora avevo davanti la task force, ho deciso di tamponare tutti e abbiamo trovato subito 66 asintomatici in paese. Ho chiuso l’ospedale di Schiavonia dov’è morto il primo malato italiano, Adriano Trevisan. Il virus in Veneto siamo andati a cercarlo.” Importante anche l’arrivo del professor Crisanti: “Grazie a lui abbiamo lo studio su Vo’ e il macchinario che consente di effettuare 9000 tamponi.”
Sulla fase 2, Zaia sa di non dover abbassare la guardia: “Non possiamo aspettare, ma il virus ci sarà anche a giugno. E’ come una battaglia nella foresta, il virus prima aveva un mitra e ora ha un solo proiettile ma con una buona mira può ancora colpirci.”
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