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Questa mattina a Roma si è chiuso SIMCAS (Social Inclusion Methodology in Critical Areas via Sport), il progetto promosso da US Acli, nell’ambito del programma europeo “Erasmus Plus Sport”, in partenariato con l’Università di Cassino, l’IREF – Istituto di Ricerche Educative e Formative delle Acli e con altre 5 organizzazioni no profit europee per favorire l’inclusione degli immigrati e la coesione sociale attraverso lo sport. Soddisfatto Damiano Lembo, presidente Nazionale Us Acli, all’interno del convegno moderato dalla giornalista di Rai 3 Giulia Presutti: “Oggi siamo qui con un duplice obiettivo: ribadire l’alleanza con le istituzioni che è fondamentale per il nostro lavoro e presentare i dati finali di SIMCAS. Vi presentiamo una nuova metodologia di approccio verso soggetti svantaggiati e che vertono in condizione di ulteriore disagio. E’ un toolkit che mettiamo a disposizione dell’operatore sportivo che dovrà approcciare con questi soggetti perché l’obiettivo è proprio favorire la loro inclusione attraverso la pratica sportiva”. Una metodologia presentata questa mattina a Palazzo Valentini da Piero Demetri, vicepresidente nazionale US Acli, e alla quale hanno preso parte per dei saluti istituzionali anche l’Assessora alle politiche sociali e della salute del Comune di Roma, Barba Funari, e il delegato allo sport per la Regione Lazio, Roberto Tavani. “Grazie all’US Acli, un partner storico della nostra Regione con tante iniziative che hanno segnato il senso di questi dieci anni di governo regionale. Lo sport è stato ed è un veicolo di promozione sociale e merita di entrare in Costituzione”, ha concluso Tavani.
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