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Tutti in Campo: a Roma 47 open day per avvicinare le persone disabili allo sport

L'avvio dell'attività della Divisione Paralimpica e Sperimentale della Figc - Foto Sportface

Dal 3 al 23 dicembre, il CSI Centro Sportivo Italiano – Comitato di Roma, lancia “Tutti in Campo“, un progetto che nell’arco di ventuno giorni organizza ben 47 open day in 18 realtà sportive distribuite sul territorio capitolino per la sensibilizzazione, comunicazione e svolgimento di attività sul tema di sport e disabilità. La Campagna è promossa e sostenuta dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, ed è stata presentata durante il convegno “Università e famiglie per uno sport inclusivo”, svoltosi in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, presso l’Università di Roma Foro Italico.

L’iniziativa del CSI Roma si pone tre obiettivi fondamentali: aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie a trovare realtà del mondo dello sport che possano offrire una proposta integrata e adeguata alle loro necessità; dare visibilità alle attività che le società sportive del CSI Roma promuovono; e sensibilizzare nuove organizzazioni a impegnarsi nel mondo della disabilità. Durante gli open day le persone coinvolte e i loro famigliari potranno provare le varie discipline adatte alla loro condizione e raccogliere informazioni indispensabili per aderire con continuità anche dopo la fine della campagna.

Daniele Pasquini, il presidente del CSI Roma, ha dichiarato: “I recenti Giochi Paralimpici, svolti a Parigi dal 28 agosto all’08 settembre 2024, hanno ulteriormente confermato come lo sport possa essere un’opportunità per migliorare la vita delle persone con disabilità e la percezione della stessa disabilità all’interno della nostra società. Innanzitutto dimostrando con eccellenti risultati, individuali e di squadra, come si possano raggiungere performance straordinarie e competere a livelli altissimi superando limiti fisici e mentali. Quindi celebrando l’importanza dell’inclusività, anche con l’oggettivo incremento della copertura mediatica dell’eventi, e per finire contribuendo a un deciso cambiamento culturale, portando le persone a considerare la disabilità in modo diverso e favorendo il passaggio da una visione di ‘limiti e carenze’ a una di ‘abilità e possibilità’“.

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