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E’ andato in scena quest’oggi, con la partnership di Sky Sport 24, il panel “Sport e ambiente: una partita da vincere insieme”, organizzato in occasione di “Youth4Climate: Driving Ambition” e “Pre-Cop26”, due appuntamenti internazionali sul tema della sostenibilità in corso a Milano. Il panel, che sarà trasmesso in replica giovedì 30 settembre alle ore 11, ha visto la partecipazione del Football & Social Responsibility UEFA, Michele Uva, del presidente della Formula 1, Stefano Domenicali, del team director Luna Rossa Prada Pirelli, Max Sirena, dell’ex calciatore e attuale talent di Sky, Alessandro Costacurta e di sua moglie Martina Colombari.
Queste le parole di Michele Uva: “Non è facile percepire l’urgenza perché i tifosi sono focalizzati in quei 90′ Ma quello che sta intorno alla partita è indubbiamente legato all’ambiente. Lo stadio è un centro di grande attenzione verso il clima, parlo del riciclo dei materiali, dei consumi per arrivarci, della luce, dell’utilizzo delle acque piovane, ci sono tanti fattori che, messi insieme, possono incidere. Bisogna lavorare su quello. Non percepiamo l’urgenza, ma percepiamo il dovere di occuparci di queste cose. Abbiamo identificato nella nuova strategia che stiamo approntando e che sarà approvata a dicembre, 4 grandi temi nell’area dell’ambiente: uno è la protezione dell’ambiente con tutti i piccoli gesti o con tutte le attività ; il secondo è sull’economia circolare; il terzo è la sostenibilità degli eventi, perché lo sport è fatto di eventi e non parlo solo di una partita, ma anche di un allenamento, se lo moltiplichiamo per centinaia di milioni di persone che giocano vedrete qual è l’effetto; l’ultimo è la sostenibilità degli impianti: i nuovi impianti, quelli che devono ancora nascere – quando parlo di impianto non parlo solo di stadio, ma anche di centro di allenamento, di un piccolo campetto di periferia – devono nascere tutti seguendo dei nuovi criteri.
Queste le parole di Stefano Domenicali: “È un dibattito che sicuramente rappresenta per noi un tema di credibilità non solo presente, ma futura. La Formula Uno rappresenta un sistema dove a livello olistico ci sono grandi costruttori, ci sono grandi impianti, grandi Stati, quindi abbiamo la responsabilità di dare coerenza rispetto a questa esigenza che, al di là del fatto che sia o meno urgente, è qualcosa di cui dobbiamo occuparci perché sicuramente anche la sensibilità dei tifosi del motorsport sta cambiando. Quindi abbiamo questo dovere, non solo di parlare delle macchine che corrono, ma anche di chi organizza, perché a livello di impatto ambientale ci sono strutture importanti che producono e quindi sotto l’aspetto dell’emissione e dell’attenzione all’ambiente abbiamo l’esigenza anche noi di seguirle per dare una linea di coerenza comune. Sotto questo profilo, la Formula Uno è molto attiva, i temi della sostenibilità sono affrontati a tutto tondo. Stiamo facendo la nostra parte, sapendo che abbiamo anche un’impressione sbagliata che siamo quelli che stiamo inquinando il mondo. Non è così, purtroppo la nostra parte la facciamo come tanti altri, piccola o grande che sia, dobbiamo dare un esempio e una line guida per il futuro. Abbiamo un impegno molto forte e lo stiamo facendo vedere con i fatti, non con le parole.         Â
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