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“Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni può portarci a vincere la sfida che abbiamo davanti. Questo dibattito è importante e siamo in una situazione politica nuova. Ringrazio il presidente Mattarella. Il premier ha detto che l’unità non è un’opzione ma un dovere. Ho sempre auspicato un’unità nazionale contro l’emergenza. Non c’è strada diversa da unità ”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lo ripete durante la comunicazione al Senato sulle nuove misure per il contrasto della pandemia da coronavirus. “I ritardi di alcune forniture dei vaccini, che pure ci sono, non cambieranno l’esito della partita – ha assicurato Speranza – il Covid è destinato a essere arginato. Finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel. Ma bisogna essere chiari: in questo ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia: non ci sono oggi le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia”.
Sulle varianti: “Si fanno strada con un tasso di contagiosità elevato. Dire la verità al Paese è un obbligo che dobbiamo avvertire forte, anche quando queste verità sono scomode. I dati, come sempre, sono più chiari delle parole: siamo a un contagiato su 10 abitanti in Europa. Nel mondo 112 milioni di casi confermati e 2,5 milioni di morti. È fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza. Con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l’Rt medio è 0.99, secondo ultimo rilevamento. Quindi l’Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1”. Il prossimo Dpcm durerà un mese: “La bussola, per me, nella scrittura del prossimo Dpcm, che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, sarà sempre il principio di tutela e salvaguardia di diritto alla salute”.
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