“Posso confermare anche per dicembre le indennità per i collaboratori sportivi. Se le cose andranno meglio nel mese di dicembre io confido che a gennaio si possa anche ripartire con l’attività sportiva di base“. Lo ha dichiarato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, nel corso di una conferenza stampa organizzata nella giornata di mercoledì 25 novembre.
RIFORMA SPORT – “Comprendo l’imbarazzo di chi titolava che la riforma era ormai fallita ed era su un binario morto. La riforma invece c’è ed è molto importante. Di sicuro non è una riformina: sono convinto che queste norme avranno un impatto enorme e lo vedremo. Siamo riusciti a portare a compimento questa riforma in un anno particolare, l’anno del coronavirus. Ed è stata una conquista che si somma alla legge olimpica già approvata. Tra qualche giorno vedrà peraltro la nascita anche l’altra società per le infrastrutture di Milano-Cortina 2026“.
NORME LAVORO SPORTIVO – “Le nuove norme sul lavoro sportivo entreranno in vigore dal primo settembre 2021. Avremo così quattro mesi di sperimentazione, fino al 31 dicembre del prossimo anno, che ci permetteranno di capire di quali numeri stiamo parlando. La somma prevista per gli sgravi fiscali del 2021 sarà dunque più che sufficiente e ci consentirà di spostare risorse sul 2022, dunque potremo essere certi di non avere problemi. Poi il mio intento è quello di trovare le risorse per ulteriori sgravi fino almeno al 2023 e, se possibile, anche al 2024“.
IL PROBLEMA DELL’AUTONOMIA DEL CONI – “Resta un problema da risolvere: va attribuita al Coni la piena autonomia come merita, una questione sulla quale più volte il Cio ci ha richiamato. Noi abbiamo dato rassicurazioni al Comitato olimpico internazionale pur non essendo riusciti a trovare un accordo tra le forze politiche. Ma ora sono certo che il presidente Malagò e il presidente Cozzoli non vedranno l’ora di rivedersi per rinnovare il contratto di servizio che consentirà al Coni di poter portare avanti la propria attività. Ho provato fino all’ultimo a portare avanti il decreto uno della riforma ma in ogni caso la funzionalità del Coni non è intaccata. Credo che adesso, superata questa opportunità governativa, mi rimetterò alle forze parlamentari di maggioranza: quando troveranno un sintesi, la mia disponibilità sul tema dell’autonomia del Coni è sempre massima“.
SPORT E SALUTE – “Sport e Salute non deve incorrere nella tentazione di diventare un nuovo centro di potere e interessi, ma deve perseguire la missione per cui è stata creata. Credo sia iniziata una nuova era, ma ancora non è iniziato il vero cambiamento che io auspicavo. Certo l’emergenza sanitaria è stata complice, ci ha distratto dall’attività ordinaria: potremo valutare veramente il momento in cui cambierà Sport e Salute e diventerà una società di servizio quando vedremo tutta una serie di cose che ho chiesto. Spero che presto si possano vedere i risultati di questo assestment. Spero possa esserci finalmente una riorganizzazione del management, perché ci sono professionalità di livello che hanno bisogno magari di confrontarsi in ruoli diversi. Penso che si debba favorire la trasparenza in tutti i processi, anche sul sito. Credo inoltre che debba essere rivista la governance delle società in house di Sport e Salute, che gestiscono il Foro Italico o Coninet. Mi auguro poi che diminuiscano le tante consulenze che abbiamo imputato a Coni Servizi negli anni passati, con l’obiettivo che gli utili siano tutti veramente investiti nello sport di base. Se questa rivoluzione si farà, potremo dire che la missione e’ compiuta. Altrimenti saremo sempre in un limbo“.