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“Didattica a distanza in caso diminuiscano i posti sui mezzi pubblici? L’idea di Zaia è irricevibile, una sciocchezza. La scuola si fa in presenza, si può fare la didattica a distanza solo se ci dovesse essere un lockdown generale, altrimenti è fonte di iniquità e mette in difficoltà studenti e famiglie“. Lo ha dichiarato il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che in un’intervista al Corriere della Sera boccia completamente l’idea del presidente della Regione Veneto Luca Zaia. “Se si tratta di mancanza di spazi anche in questo caso gli enti locali non si sono mossi per tempo – ha aggiunto Giannelli -. Ma non è possibile immaginare che uno studente dell’alberghiero impari a fare la carbonara solo leggendo la ricetta senza provarla mai o che i periti tecnici o meccanici non facciano neppure un’ora in laboratorio: la scuola si è preparata per la ripresa comprando mascherine, gel, banchi. Gli enti locali potevano comprare dei bus“.
E ancora: “Le scuole hanno già scaglionato gli orari di ingresso e uscita, pensato a protocolli per la sicurezza. Bisogna che Comuni e Regioni mettano in sicurezza il trasporto pubblico. Io non vorrei che ci fosse anche una componente di natura politica nella richiesta del Veneto“. Infine sulle scuole: “Continuo a credere che siano uno dei posti più sicuri, più dei bar e delle pizzerie: se anche fuori dalla scuola si applicassero le regole che si usano in classe ci sarebbero molti meno contagi” conclude Giannelli.
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