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“Un cantante ha bisogno del pubblico, solo la televisione non è la stessa cosa. Un presentatore, un conduttore come Fiorello, che si appoggia molto alla platea per le sue battute, ha bisogno del pubblico. Vogliamo tutti fare i perbenisti e i politically correct, ma è ridicolo perché non è così che si combatte il virus”. Emanuele Filiberto non nasconde il proprio disappunto nei confronti del Governo e del Cts per la decisione di non concedere al Festival di Sanremo la presenza del pubblico al teatro Ariston. Secondo il discendente della famiglia reale, che ha partecipato alcuni anni fa alla kermesse con “Italia amore mio” giungendo sul podio, si tratta di una scelta che penalizza musica e cultura: “Giusto fare comunque il Festival, Sanremo deve andare avanti, l’industria della musica deve andare avanti, ma non è così che si combatte la pandemia, perché l’unico modo per non far viaggiare il virus è adottare tutte le misure di sicurezza necessarie e tornare a vivere. Io trovo che quello che sta succedendo sia un gran peccato. Teatri chiusi, spettacoli annullati. Stanno ammazzando il cinema e la cultura. Già con le piattaforme digitali il processo era iniziato, ora è il paradosso”.
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