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Uno dei tanti gesti estremi di questi mesi si è consumato oggi a Firenze. In un’intervista all’emittente ‘Italia 7’ il fratello del ristoratore che si è tolto la vita prova a spiegare le motivazioni nonostante l’enorme dolore: “Non è stato il debito – ha detto il fratello della vittima – ma l’incertezza verso il futuro: una possibile nuova chiusura, un altro lockdown: non c’era questa prospettiva sicura e questo ha reso una persona fragile. Se in 40 anni sei un’azienda abituata a pagare tutti, a non avere debiti, poi ti chiudono per il lockdown dopo un investimento del genere, un passo enorme, e ti dicono ‘bene, ora prendetevi un prestito e cavatela da soli’. Questa roba ha reso fragile una persona che non era abituata a fare debiti”.
“Tutto quello che è stato scritto sui giornali e sulla stampa è sbagliato – ha proseguito -. Le difficoltà economiche per fortuna non c’erano perché l’azienda è sanissima, di famiglia. Non sono mai stati fatti debiti, prestiti, fino al momento del lockdown: l’azienda era completamente sana, poi un mese e mezzo prima della chiusura è stato acquistato il fondo da parte di mio fratello con il leasing d’azienda, a nome suo”.
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