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Da quasi due mesi a questa parte ormai la nostra quotidianità è scandita dai numeri delle ore 18 forniti dalla Protezione Civile per l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus. Ma come leggere esattamente questi dati per avere la percezione reale di quello che sta accadendo nel paese?
Cominciamo da una cosa molto semplice: l’indicatore reale della diffusione dell’epidemia all’interno del paese lo dà il numero dei casi totali di contagio che in questo momento, ad oggi venerdì 17 aprile, è 172.434. E’ questo il numero da guardare giornalmente per capire la crescita o la decrescita del contagio. Oggi per esempio si registrano 3.493 nuovi casi. E allora perché sentiamo dire solo 355 nuovi positivi, numero più basso dall’inizio di settimane? La questione è la seguente: nel conto dei numeri quotidiani il primo numero, quello più importante come scritto sopra, è quello relativo ai contagi. Quindi, acclarato che oggi ci sono stati 3.493 nuovi contagi e questo è un dato che non può e non deve essere messo in discussione, al suddetto numero vengono sottratti i decessi giornalieri (oggi 575) e i guariti (oggi 2.563) e si otterrà il numero dei nuovi positivi giornalieri.
Il numero dei nuovi positivi serve per tenere a mente tutti quelli che, in questo momento, sono ancora malati di coronavirus e non sono ancora guariti. Ed è una rilevazione che è fine a sé stessa perché suscettibile di variazione quotidiana in base ai decessi e ai guariti (per esempio con 10 morti e 10 guariti oggi il numero dei nuovi positivi sarebbe 3.473). Il dato da guardare, unico e solo indipendente e non suscettibile di variazione, è quello dei nuovi casi di contagio.
Dunque non è corretto dire che oggi ci sono stati 355 nuovi casi di contagio, è assolutamente sbagliato. Come non è corretto dire che oggi ci sono stati 3.493 casi frutto di 355 contagi, 575 morti e 2.563 guariti. Tutto ciò è sbagliato. La cosa corretta, e lo ripetiamo, è che il numero dei casi totali di contagio (3.493) viene prima di tutto e non è il frutto di nessuna somma con morti e guariti. Perché leggere i numeri è importante, comunicarli ancora di più: soprattutto se sono numeri fondamentali per la ripartenza e l’organizzazione di una Nazione intera.
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