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Negli ultimi mesi il Covid-19 ha completamente stravolto le vite dell’intera popolazione mondiale e la luce in fondo al tunnel, ad oggi, sembra essere ancora lontana. Gli studio sul virus proseguono senza sosta, con il professor Aldo Rossi, associato di Dermatologia e Venerologia all’Università Sapienza di Roma, responsabile del centro tricologico del dipartimento, che ha evidenziato come il 30% dei positivi al Covid-19, a distanza di tre mesi, soffra di caduta di capelli: “Più che un’alopecia vera e propria, c’è un fenomeno che avviene dopo l’infezione da Covid. Questa non è solo per chi manifesta il Covid, anche per chi è asintomatico. E’ ovvio che questo evento potrebbe scatenare patologie sottostanti fino a quel momento non viste, come l’alopecia androgenetica, perché nel ricrescere il capello potrebbe assumere le caratteristiche dei capelli dell’alopecia androgenetica, ovvero quella miniaturizzazione che rende l’alopecia androgenetica che porta alla calvizie”.
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Stando alla statistica i problemi di capelli riguarderebbero uomini e donne e toccherebbero persino più di una persona in ogni famiglia italiana. Il 18% delle donne soffre di alopecia/diradamenti in adolescenza, il 35% prima della menopausa, il 50% dopo la menopausa; il 70% degli uomini presenta anomalie di capelli dai 20 anni in poi: percentuali che andranno ritoccate al rialzo per tutto il periodo post Covid.
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