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Paura per la fidanzata di Salvini: “Uomo ha urlato contro di me, non c’era nessun altro in strada”

Matteo Salvini
Matteo Salvini - Foto Wikipedia

Paura per la fidanzata di Matteo Salvini. Francesca Verdini (figlia di Denis) ha raccontato su Instagram quel che le è capitato mentre era uscita per andare a fare la spesa, passando per una strada diversa nella giornata della domenica delle palme, che si è però trasformata in una mattinata decisamente movimentata per via di un signore che ha cominciato ad urlare contro di lei chiedendole dei soldi. Questo il racconto della donna: “Sono scesa a fare la spesa e ho deciso, per vedere se la chiesa qui accanto ha lasciato rametti di ulivi benedetti, di prevedere una strada diversa, piccolina piccolina, stretta stretta, in discesa. Mentre la percorro, vedo un uomo che suona ripetutamente ad un campanello e guarda verso qualche finestra, proseguo. Quando siamo vicini, mentre ci incrociamo, mi accorgo che ha smesso di suonare e che si è girato a guardarmi. Non so perché ho avuto un secondo di paura. Abbasso gli occhi e proseguo. Mi grida qualcosa. Proseguo. Grida più forte con tono arrabbiato, ma non lo capisco. Però mi fermo; siamo solo io e lui. Prego? Urla ancora più forte e molto arrabbiato, ancora non capisco, ma intuisco che mi chiede soldi, perché mi sventola sguaiatamente un bicchiere e delle sue parole distinguo chiaramente ‘un euro’, ‘un euro”‘.

La Verdini continua: “Ho solo la carta e comunque molta paura, scusa, non ho niente e proseguo. Riparto accelerando, ma la strada è lunga e stretta. Lui prende a urla furiosamente, come un matto, un urlo profondo stracolmo di rabbia. Fa sicuramente passi nella mia direzione. Ho abbastanza paura per non capire per più di qualche secondo che cosa fare”. La fidanzata di Salvini spiega come il fatto che non ci sia stato nessun altro in strada con lei per via delle restrizioni per il coronavirus abbia influito sul suo stato d’animo: “Ho continuato ad accelerare il passo ma la voce era sempre troppo vicina. Non so quando, ho iniziato a correre. E finalmente la voce si è fatta mano a mano sempre più lontana. Per tutto il tragitto ho guardato terrazze, finestre, ho sperato di incrociare persone. Fino a casa, arrivata ho fatto le scale così velocemente che mi è sembrato di non averle neanche fatte. Ho chiuso la porta e sono corsa alla finestra, ho continuato a cercare persone affacciate. Non è successo niente, e forse non era neanche pericoloso, ma solo arrabbiato. Ma ho avuto paura, e all’improvviso ho realizzato perché è tanto importante vedere i nostri vicini che cantano e salutano; Perché abbiamo bisogno di speranza. In tutte le sue forme. Ma in qualsiasi forma la vediamo, la speranza è umana e si trova solo attraverso le persone. È sempre così ovvio, ma sempre cosi poco evidente; nessuno si salva da solo. Neanche quel signore arrabbiato”, conclude la figlia di Verdini.

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