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“Se non vengono messi a disposizione un paio di miliardi di euro per tenere in vita le società sportive che gestiscono gli impianti e per curare le ferite delle chiusure saranno veramente guai. Servono risorse per permettere alle società di pagare gli affitti, tenere in manutenzione le strutture come le piscine e pagare gli oneri come l’energia elettrica”. Lo ha dichiarato il presidente della Federazione Italiana nuoto Paolo Barelli, intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento. “Valentina Vezzali non c’entra nulla, è chiaro – ha proseguito il numero uno della Fin – Il problema è che lo sport, l’attività motoria, è garantita nel Paese esclusivamente dalle 70mila e oltre società. Lo sport non si fa nella scuola, i comuni non hanno fondi per politiche a favore dell’attività motoria, le società hanno dovuto chiudere l’attività da oltre un anno perdendo due stagioni di attività e non hanno più i soldi per poter pagare i costi di questa chiusura. Se si interrompe questo volano favoloso garantito dalle società che operano in sostituzione dello Stato che non c’è mai stato nell’ambito della promozione, lo sport italiano si ferma. Non sono arrivati ristori e questa è la conseguenza”.
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