“Un vaccino? La mia speranza è che arrivi nel primo trimestre dell’anno prossimo. Per darlo a tutti si percorrerà la strada della licenza su brevetto, come avviene per tutti i farmaci risolutivi. È stato cosi per i farmaci contro l’epatite C. Qui non si tratta di far guarire un gruppo di malati, ma di salvare tutta la popolazione mondiale”. Queste le parole del professor Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che in un’intervista al Messaggero ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus.
“Innanzitutto è un virus nuovo con uno scenario sconosciuto – continua Guerra -. Difficile capire in assenza di manifestazioni cliniche, che comunque esiste un rischio di contagio, che va avanti e si manifesta dopo due settimane. Magari si ferma l’epidemia, ma chi lo dice alla popolazione che stai fermando tutto per prevenire i contagi? Non dico sia giusto, ma che purtroppo per le amministrazioni è difficile comunicare misure restrittive in assenza di casi. È anche un problema di mancanza di cultura scientifica”.
“La situazione è ancora complicata – dichiara Guerra -. Il messaggio è sempre lo stesso, tenere duro con le misure di distanziamento sociale finché non c’è un abbassamento ben più significativo della curva dei contagi. Non c’è altro modo. A nord piano piano i numeri iniziano a calare, ma è troppo presto per dirci fuori dall’emergenza. Anzi sarebbe grave pensarlo”.