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Il premier Conte ha reso note le novità per quanto riguarda il nuovo Dpcm del 18 ottobre in una conferenza in cui ne ha illustrato le peculiarità. Andiamo dunque a vedere cosa cambia e cosa invece è confermato rispetto al precedente Dpcm. Per quanto riguarda gli assembramenti, c’è una sorta di scaricabarile sui sindaci, che potrannp ordinare la “chiusura al pubblico dopo le ore 21.00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Capitolo servizi di ristorazione: “Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21”.
Palestre e piscine aperte, ma hanno una settimana di tempo per adeguare i protocolli. Sospeso lo sport dilettantistico di base e l’attività amatoriale: tutte le gare di carattere ludico sono annullate, arriva una stretta. Smart working: si passa al 75% dei lavoratori da casa, almeno per quanto riguarda i dipendenti pubblici. La scuola resta in presenza, ma ci sarà maggiore flessibilità e gli alunni entreranno alle ore 9 o dopo; inoltre, si parla di possibili turni pomeridiani per evitare assembramenti. Infine, sale giochi e bingo potranno aprire dalle ore 8 alle ore 21.
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