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Questa è una di quelle storie che non vorresti mai raccontare. Questa è una storia che, un anno fa, fermò il tempo: “Francesco ha avuto un incidente, è in ospedale, è molto grave” – i pochi secondi per pronunciare e realizzare queste parole sembrarono infiniti. Questa è la storia che ha cambiato per sempre la vita di una famiglia, di compagni di vita, di amici cari, di persone che avevano incontrato la voce alta, “casinista” e brillante di Francesco (per gli amici Gina) anche solo poche volte – come me – che mi sono a lungo interrogata sulla tragicità di un momento, di un secondo, di un respiro sbagliato. Questa è la storia che ha spezzato il sorriso, altrimenti suo “marchio di fabbrica”, sul viso di Valentina, amica di sempre, cresciuta nel mio stesso mondo di insicurezze e voglia di bello, nuovo, di speranza per domani. Quel “domani”, per lei non sarà mai più lo stesso dalla notte del 23 giugno 2019, quando Francesco ha perso la vita a Roma in un terribile incidente avvenuto durante una festa universitaria.
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Non c’era niente di giusto da dire, come starle accanto, se non con poche parole così fastidiosamente verdi nella chat di WhatsApp – la stessa che fino al giorno prima avevamo utilizzato per scambiarci aggiornamenti di ventiseienni – chiedendomi di continuo se potesse essere abbastanza. Un anno dopo, Valentina si è rialzata, con l’energia da tigre che la contraddistingue e ha portato con lavoro, amore assoluto, dolore infinito, la situazione ad un punto di svolta: grazie all’impegno dei cari e amici che hanno vissuto con lei questo dramma, è nata l’associazione GINA (Grandi Idee Nascono con Amore) tesa a promuovere diverse iniziative per la raccolta del sangue. Quella notte, Francesco aveva estremo bisogno di sangue e gli amici si sono mobilitati in pochissime ore attraverso un frenetico passaparola. L’associazione GINA, con il suo potente motto: “per fare il modo che un altro gruppo di amici non si trovi mai nella nostra stessa situazione, seduti su dei gradini ad aspettare” si è già mossa con una serie di progetti. Si sono tenute due giornate, la prima a Foggia in collaborazione con Avis, presso il Centro Trasfusionale Ospedali Riuniti, la seconda a Roma in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, per la raccolta del sangue.
Domani, martedì 30 giugno, andrà in scena un webinar sull’integrazione, patrocinato alla Luiss Guido Carli e dall’Università degli Studi di Foggia, che prende spunto da uno degli ultimi traguardi di Francesco, una laurea magistrale in Scienze Politiche con una tesi dal titolo ‘L’immigrazione in un’Italia che invecchia: l’impatto del fenomeno sul sistema pensionistico’. L’appuntamento è per le ore 21.30 sulla piattaforma digitale Luiss (canali Facebook e Youtube) per discutere di integrazione ed approfondire il tema sotto il profilo economico, giuridico, sociale e culturale. Interverranno Marco Simoni (Presidente della Fondazione Human Technopole, istituto di ricerca per le scienze della vita), il Procuratore del Tribunale di Foggia Ludovico Vaccaro, e la Professoressa Madia D’Onghia, docente di diritto del Lavoro presso l’università di Foggia. I relatori rifletteranno su come i flussi migratori si inseriscano nel nostro sistema economico e previdenziale, interrogandosi su quali siano gli scenari di integrazione futuri alla luce degli attuali mutamenti economici e sociali. Questa è una storia da condividere, per raccontare la forza, la passione, il tormento di questi ragazzi, che hanno trovato il coraggio di ricordare Francesco proprio come lui avrebbe desiderato. Non dimenticando nemmeno il suo cappellino e i suoi occhiali, suo segno distintivo.
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