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Napoli, si diffonde il merchandising illegale sul nome di Maradona

Diego Armando Maradona al Napoli, foto di pubblico dominio

Non c’è pace per Diego Armando Maradona. A poco più di una settimana dalla sua tragica scomparsa, in tutto il mondo ha preso piede il merchandising illegale sul suo nome. Magliette autografate, gadget con il suo volto, qualunque cosa si possa vendere. L’avvocato Angelo Pisani ha espresso la sua opinione a riguardo: “E’ infinito: oggi, nel rispetto della volontà di Diego, se qualcuno in suo nome cerca di sopravvivere, arrangiandosi in maniera corretta e rispettosa, sono sicuro che certamente avrà anche le sue benedizioni. Ma chiunque oggi produce, commercializza e sfrutta l’immagine, la storia del pibe de oro senza autorizzazione e approfittando della ‘moda’ del campione solo per ingiustificabile lucro e business, oltre a violare le norme di legge e a dipingersi negativamente, incorre anche in seri rischi legali e nell’obbligazione di dover presto fare i conti per il presente e per il futuro con i legittimi eredi di Maradona, tutti i figli che dopo il grande dolore avranno diritto a rispetto e giustizia”.

Sicuramente, una volta chiarito il rebus legato ai diritti di immagine del “Pibe de oro” – ancora bisogna capire a chi andranno in eredità -bisognerà provvedere allo smantellamento del mercato abusivo sul suo nome. Pisani però ricorda che non è nulla di nuovo: “Sembra di rivedere quanto accadde negli anni 80′-90′ al suo arrivo a Napoli. All’epoca un giornalista napoletano gli chiese proprio se lo infastidisse il commercio sulle bancarelle di gadget con il suo nome. Diego rispose che non gli dava fastidio ma che gli andava bene se aiutava i napoletani poveri a sopravvivere”. 

 

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