Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, intervenuto quest’oggi a ‘Mattino Cinque’, non le ha mandate a dire al Presidente della Campania Vincenzo De Luca: “Qua è un manicomio, abbiamo le ordinanze di De Luca che non sa nemmeno come si fa il lievito per la pizza. Dice che le pizzerie devono stare aperte solo poche ore e non sa nemmeno che, per fare la pizza, c’è un tempo di lievitazione. Ci vorrà tempo per rodare le pizzerie, per far ripartire un forno, per aprire la saracinesca e coprire i costi con i ricavi. Nella storia della nostra città nemmeno ai tempi di guerra era mai capitato che, per quasi due mesi, i forni fossero rimasti fermi”.
Il sindaco del capoluogo campano ha parlato anche della situazione relativa alla criminalità nel proprio territorio: “Nel periodo di lockdown a Napoli non registriamo un aumento dei reati, anzi per la verità registriamo una netta diminuzione. Questo non significa che la criminalità sia scomparsa, anzi. Io sono particolarmente preoccupato perché se lo Stato non avanza rapidamente, sia nell’economia che nel controllo del territorio, la criminalità comune e organizzata in Italia si potrà sicuramente consolidare. La criminalità, soprattutto quella organizzata, ha liquidità, non ha burocrazia, conosce il territorio e sa dove andare. Con la desertificazione delle città la criminalità può riconquistare spazio, quindi può occupare luoghi dove prima c’erano persone, attività sociali e culturali. Poi le mafie hanno bisogno di riconquistare un consenso che hanno perso in questi anni grazie allo Stato, a una rivoluzione culturale, all’antimafia sociale, a tutto quello che si è costruito negli anni in questo Paese”.
De Magistris, poi, ha spiegato cosa accadrà a Napoli nei prossimi mesi: “Rivedere alcune regole per un’estate in una Napoli più a dimensione umana. Stiamo progettando un’estate inedita un patto in città che valga dal 20 giugno al 20 settembre in cui si rivedano determinate regole. Per farlo stiamo chiedendo procedure accelerate di semplificazione burocratica non solo al Governo, ma lo faremo con la Soprintendenza, con la Prefettura e la Questura, in modo che quest’estate a Napoli si possa camminare, si possa fare cultura e attività sociale e si possa stare insieme. Non potremo utilizzare il trasporto pubblico come prima perché potrà essere utilizzato da circa un ventesimo delle persone rispetto a prima, numeri quindi ridottissimi. Ma fino a settembre le scuole sono chiuse, ci sarà lo smart working, insomma non avremo i flussi di prima e non ci sarà il turismo internazionale”.