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“Il quadro epidemiologico in Europa è molto peggiorato e il numero dei contagi in Italia è cresciuto. Sono comunque numeri inferiori rispetto a Francia o Belgio. Non si può pensare che il problema non riguardi l’Italia. Dobbiamo cambiare fase, lo dico con chiarezza. Dopo molte settimane in cui le misure tendevano ad allargare le maglie, ora siamo costretti sulla base di quello che sta avvenendo a restringere le maglie. Stiamo discutendo il dpcm con regioni e Cts, ancora con misure non paragonabili a quelle vissute in passato, interventi su aree più a rischio. Lo facciamo subito per evitare di fare misure più dure, proviamo a giocare d’anticipo. Se riusciamo ad alzare il livello dell’attenzione grazie ai comportamenti del singolo possiamo evitare situazioni più complicate”. Lo ha detto il ministro della salute Roberto Speranza a Che tempo che fa su Rai 3 anticipando alcune misure contenute nel nuovo dpcm che verrà annunciato a breve dal Governo.
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Il ministro ha poi parlato nel dettaglio di una delle nuove strette principali, quella a qualsiasi festa privata sul territorio: “Proveremo a incidere su pezzi non essenziali della vita. Ci sono cose fondamentali e cose che non lo sono. Abbiamo investito sulle scuole perché pensiamo che siano davvero essenziali. Se fuori dall’orario scolastico c’è una festa di compleanno nel pomeriggio, noi rischiamo di vanificare lo sforzo fatto per mettere in sicurezza i nostri ragazzi. Una misura che ho proposto è il divieto di tutte le feste, in questo momento possiamo evitarle. Oggi in una festa di compleanno ci sono stati tanti contagi. Gli italiani hanno dimostrato di non avere bisogno di essere controllati. Ci saranno segnalazioni, mi fido molto dei genitori del nostro paese. In un dpcm si pone un divieto, sono convinto che si seguirà l’indicazione. Noi lavoreremo con le forze di sicurezza che questa norma venga rispettata. Ci sono i protocolli per tutta una serie di iniziative, in una festa privata non si possono avere e allora ci sarà un divieto. Eventi organizzati con distanziamento sono una cosa, momenti di aggregazione liberi è un’altra cosa. Interverremo sugli orari dei locali per evitare che in tarda ora ci possa essere un ulteriore rischio di contagio. Si tratta di norme nazionali, le regioni possono essere più restrittive”.
E sul rapporto con le regioni: “Credo che la relazione con le regioni nei mesi più difficili abbia funzionato, nel complesso le istituzioni della Repubblica di fronte all’arrivo di questo virus potente hanno retto. Domani sera firmiamo un nuovo dpcm e abbiamo bisogno di un incontro con le regioni che hanno competenza sanitaria. Bisogna fare squadra, il nemico è comune”.
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